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le spinte secessioniste

Dagli indipendentisti altoatesini ai sardi, tutte le piccole «Catalogne» d’Italia

Rappresentanti di Indipendentzia Repubrica de Sardigna (Irs) in piazza a Barcellona (Ansa)
Rappresentanti di Indipendentzia Repubrica de Sardigna (Irs) in piazza a Barcellona (Ansa)

Un detonatore. Il referendum in Catalogna ha ridato voce ai movimenti autonomisti, indipendentisti e secessionisti in Italia. Lo ha fatto rispolverando vecchi e mai sopiti sentimenti di separazione. Con annessa solidarietà al popolo catalano. Umori che potrebbero essere ulteriormente alimentati dai referendum per l’autonomia di Lombardia e Veneto in programma domenica 22 ottobre.

Süd-Tiroler Freiheit a Barcellona
Numerosi gli indipendentisti italiani presenti a Barcellona in veste di osservatori. A cominciare dalla delegazione della Süd-Tiroler Freiheit (movimento politico indipendentista della provincia autonoma di Bolzano, fondato e guidato da Eva Klotz, figlia del militante separatista Georg Klotz). Stefan Zelger, esponente del Süd-Tiroler Freiheit (partito che ha raccolto il 7,2% dei voti e 3 seggi alle ultime elezioni provinciali a Bolzano) ha bollato le violenze della polizia come «una vergogna per la Spagna e per l’Europa». E ha aggiunto che «il desiderio dei libertà dei catalani sarà più grande», perché «nessun Paese può negare per sempre il diritto all’autodeterminazione, se la gente lo vuole».

La bandiera catalana degli Schützen
Sempre in Alto Adige gli Schützen, il movimento dei “bersaglieri” tirolesi che si batte per la secessione dell’Alto Adige dall’Italia nel nome della «autodeterminazione sudtirolese», ha esposto una grande bandiera catalana vicino alle rovine del Castel Maultasch a Terlano. Il vessillo è perfettamente visibile dalla Val d’Adige, tra Bolzano e Merano. I secessionisti altoatesini, ha spiegato il comandante Elmar Thaler, hanno seguito «con interesse la consultazione», che viene vista anche come una strada da percorrere per separare l’Alto Adige dall’Italia.

Solidarietà anche dalla Svp
Ma la solidarietà ai catalani è arrivata anche dai vicepresidenti della autonomista (non indipendentista) Südtiroler Volkspartei (Svp - primo partito in Alto Adige, che, presente nel parlamento italiano con 4 deputati e 2 senatori, appoggia il governo Gentiloni ) Karl Zeller e Daniel Alfreider. Questi ultimi hanno annunciato una «interpellanza urgente per chiedere al Governo italiano di intervenire con quello spagnolo affinché venga incontro alle istanze del popolo catalano di una più forte forma di autogoverno».

Indipendentisti siciliani verso le regionali del 5 novembre
Spinte autonomiste, con venature indipendentiste, hanno sempre attraversato anche la Sicilia: di ritorno da Barcellona dove hanno sostenuto la battaglia per il referendum di indipendenza della Catalogna, gli indipendentisti di Siciliani liberi hanno definito le liste e il listino per le regionali del 5 novembre, raccogliendo le firme a supporto. Il movimento è nato a inizio 2016, con la presentazione del suo manifesto «per lo Stato di Sicilia». Il professor Massimo Costa, fondatore del movimento, sostiene il candidato alla presidenza della Regione Roberto La Rosa.

Tra destra e sinistra, la galassia indipendentista sarda
A Barcellona c’erano molte delegazioni di movimenti separatisti sardi. A partire da quelli del Partito Sardo d’Azione, il partito indipendentista più forte sull’isola (4,7% alle ultime elezioni regionali del 2014, nella coalizione di centrodestra che ha espresso il candidato governatore Ugo Cappellacci). Anche gli indipendentisti di Progres - Progetu Repu'blica (schierati con la scrittrice nonché candidata governatore Michela Murgia, hanno raccolto il 2,7% alle regionali) hanno inviato a Barcellona una delegazione di attivisti. Da segnalare pure le delegazioni dell’Irs (Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna - 0,82% e un seggio alle ultime elezioni regionali, alleati del centrosinistra). «Pensiamo che il governo spagnolo, con la repressione, si sia giocata anche la sua democrazia», ha detto Simone Maulu, rappresentante dell’Irs.

La protesta davanti al consolato spagnolo a Cagliari
Tra gli attivisti indipendentisti sardi che hanno protestato davanti al consolato onorario spagnolo a Cagliari, per sostenere le ragioni della Catalogna indipendente, c’erano anche esponenti di Rossomori, partito di centrosinistra al 2,6% alle ultime regionali. Da segnalare anche la delegazione di militanti a Barcellona del Fronte Indipendentista Unidu, insieme al “Comitadu sardu pro su referendum de sa Catalunya”. Mentre Sardignalibera, movimento che propugna l’indipendenza della “nazione sarda” ha chiesto «a tutti i sardi e a tutte le formazioni politiche di esprimere pubblicamente il proprio dissenso sulla repressione della libertà e della democrazia in Catalogna».

Il sostegno dagli autonomisti della Val d’Aosta
Attento a quanto sta accadendo in Spagna anche il Movimento Autonomista Union Valdotaine Progressiste (19,2% alle ultime elezioni regionali 2013, all’interno della coalizione che comprendeva anche il Pd). «Ancora una volta la comunità valdostana si stringe attorno al popolo catalano ed esprime solidarietà e sdegno per ciò che sta accadendo» ha detto Laurent Vièrin, vicepresidente della Regione autonoma Valle D’Aosta ed esponente del movimento. Anche il movimento «federalista e autonomista» Union Valdotaine, in una nota, ha espresso solidarietà alla Catalogna. L’Uv è il partito più forte in Valle d’Aosta: alle regionali 2013 ha ottenuto il 33% e ha eletto nel 2013 nel collegio della Valle un senatore, che nel gruppo “Per le autonomie” sostiene il governo Gentiloni.

Venetisti: noi come voi catalani, sotto dittatura
«Veneto come la Catalogna...Siamo tutti sotto dittatura!». I profili social dei “venetisti” e della miriade di movimenti autonomisti del Nord-est sono un ribollire di commenti, post e condivisioni dei video che mostrano il braccio di ferro tra il popolo catalano e il governo di Madrid. «Oggi è il giorno dei nostri amici catalani!», scrivono nella pagina Facebook di “Indipendenza veneta”. Questo partito, che si batte apertamente per la separazione della regione dall’Italia, ha raccolto il 2,5% alle regionali del 2015.

In Friuli da Slovenska Skupnost pieno appoggio ai catalani
«Piena solidarietà e sostegno al popolo catalano» sono stati espressi in una nota dalla Slovenska Skupnost, partito che si propone di tutelare la comunità slovena in Italia. Il partito, nella coalizione di centrosinistra alle ultime elezioni regionali vinte da Debora Serracchiani, ha raccolto l’1,4% e ha espresso un consigliere regionale, iscrittosi poi nel gruppo Pd.



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