Dopo il via libera di sabato 23 settembre da parte del Consiglio dei ministri, la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (NaDef) inizia questa settimana l’iter parlamentare . È atteso domani il via libera definitivo da parte del Parlamento alla relazione sulla NaDef, mentre oggi ci saranno le audizioni. Sempre domani ci sarà il passaggio, politicamente delicatissimo, sul voto da parte delle Camere, a maggioranza assoluta (316 alla Camera, 161 al Senato), sulla relazione del governo che chiede l’autorizzazione a rivedere gli obiettivi di finanza pubblica per avere una maggiore flessibilità nei conti.
Oggi le audizioni: da Bankitalia al ministero
Le audizioni si terranno oggi a Palazzo Madama, nelle commissioni Bilancio congiunte, a partire dalle 8,30 con l’intervento dell’Istat. Verranno quindi ascoltati i rappresentanti della Banca d’Italia (9,30), della Corte dei conti (10,30) e dell’Ufficio parlamentare di Bilancio (11,30). Chiuderà il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, alle 12,30. Il Ministro fornirà anche le indicazioni riguardanti i principali ambiti di intervento della Manovra per il triennio 2018-2020, sollecitate la settimana scorsa dalla commissione Bilancio del Senato.
Domani il voto sulla NaDef e sul nuovo target del deficit
Domani, partendo dal Senato alle 9,30, si terranno le operazioni di voto sulla NaDef (l’Aula di Montecitorio è convocata per le 16,30). I due rami del Parlamento dovranno esprimersi attraverso due votazioni. Una a maggioranza semplice sulla relazione che di fatto recepisce la Nota ed eventualmente dà delle indicazioni al Governo in vista della prossima legge di Bilancio. Ma l’attesa è tutta per la votazione sulla relazione con cui il Governo chiede (in base al nuovo articolo 81 della Costituzione) l’ autorizzare per lo scostamento dal piano di riduzione del deficit programmato: servirà la maggioranza assoluta e sui 161 voti da raggiungere al Senato pesa l’incognita dei 16 voti dei senatori Mdp.
Documento programmatico di bilancio entro il 15 ottobre
Il via libera alla richiesta di maggiore flessibilità è fondamentale: senza quell’ok la prossima legge di bilancio sarà più severa e anche gli orientamenti espressi nella NaDef saranno solo sulla carta. Entro il 15 ottobre, come tutti gli altri paesi dell’area euro, il Governo italiano deve trasmettere alla Commissione Europea e all'Eurogruppo (i ministri delle Finanze dei 19 Stati membri che adottano l'euro) il Documento programmatico di bilancio per l'anno successivo. Il documento si compone di una serie di tabelle e riassume gli obiettivi della successiva legge di bilancio: il saldo di bilancio, la descrizione e la quantificazione delle misure contenute nella manovra e le indicazioni su come tali misure diano seguito alle raccomandazioni formulate dalle istituzioni europee.
Il disegno di legge di Bilancio: 20 ottobre
Il governo presenta ufficialmente in Parlamento, entro il 20 ottobre, il disegno di legge di bilancio, il provvedimento che contiene la manovra triennale (2018-2020) di finanza pubblica. Il testo contiene le misure (e la loro quantificazione economica) necessarie a realizzare gli obiettivi indicati nella nota di aggiornamento del Def. Con le conseguenti previsioni di entrata e di spesa.
Il giudizio della Commissione Ue: 30 novembre
Entro il 30 novembre la Commissione Ue deve esprimere un primo parere sulla legge di bilancio italiana (e su quella di tutti gli altri Stati membri), per verificare l'aderenza agli impegni presi sul fronte dei vincoli di finanza pubblica. Di solito la Commissione aspetta sempre che a inizio novembre vengano prima pubblicate le sue previsioni economiche d'autunno, dove sono aggiornate le stime per tutti gli Stati membri sui principali indicatori macroeconomici (a partire dal Pil fino al rapporto deficit -Pil e e a quello debito-Pil). Difficile quindi che vengano indicazioni precise dall'Eurogruppo previsto a Bruxelles il 6 novembre. La Commissione, come l'anno scorso, potrebbe limitarsi a dare un primo parere entro fine novembre, per poi dare un giudizio definitivo sulla manovra nella primavera 2018.
Il via libera definitivo dalle Camere: 31 dicembre
Come un normale disegno di legge, la “manovra” deve essere approvata dalle Camere, ma il via libera definitivo deve arrivare entro il 31 dicembre, insieme all’ok al Rendiconto Generale dello Stato, il documento di consuntivo che espone i risultati della gestione del bilancio dello Stato dell'esercizio finanziario scaduto il 31 dicembre dell'anno scorso. Nel corso dell'iter parlamentare (che quest’anno dovrebbe partire dal Senato), in base alle richieste dei partiti, potrebbero poi intervenire delle modifiche. Limature potrebbero esserci anche in base alle indicazioni che verranno da Bruxelles.
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