«Nel rispetto totale delle leggi, dello stato di diritto e della costituzione unitaria spagnola, mi auguro che ci sia una chance per il dialogo, si eviti una spirale di violenze e sia dia spazio alla politica per una ricerca di soluzioni». Lo ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni al forum italo-spagnolo, a proposito del
referendum catalano. L'Europa da una parte deve riconoscersi nella costituzione spagnola e dall'altro, deve incoraggiare la ricerca di soluzioni politiche, «così fanno gli amici», ha aggiunto. Il Foro di Dialogo Italia-Spagna è organizzato dall’Arel, l’Agenzia di ricerche e legislazione fondata da Nino Andreatta.
Gentiloni:Italia in ciclo economico positivo
«Nell'andamento del ciclo economico dei nostri Paesi, qualcosa di fondamentale ci accomuna: attraversiamo un ciclo favorevole, migliore degli anni passati
della crisi, e questo ciclo ha bisogno di essere accompagnato» ha aggiunto il presidente del Consiglio nel suo intervento al foro italo-spagnolo. Gentiloni si è detto «soddisfatto dei dati di oggi dell’Istat sul lavoro». E ha aggiunto che ci sono tante cose interessanti in questi dati: «nel lavoro creato, nell'occupazione delle donne. C'è qualche inversione di tendenza nella riduzione della disoccupazione, in particolare di quella giovanile».
«In Ue non è il momento di regole depressive»
In Europa «questo non è il momento per le regole depressive, è il momento del lavoro, dell'industria, della competitività» ha aggiunto Gentiloni, spiegando che
«l’Eurozona cresce in modo omogeneo» e questo spazio «si deve concretizzare muovendoci su alcune grandi priorità che ci chiedono i cittadini». Al primo punto, ha aggiunto Gentiloni, «accompagnare la crescita delle nostre economie», occupandosi di temi concreti come «l’acciaio, la webtax, gli investimenti infrastrutturali a livello europeo».
Padoan: dati sul lavoro incoraggianti
Anche il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, intervenuto al Forum, ha sottolineato che «in Italia con il Jobs Act sono stati ottenuti risultati lusinghieri ed oggi l’Istat ha rilasciato dati molto incoraggianti. L’occupazione cresciuta negli ultimi tre anni e mezzo è dovuta sì alla crescita ma anche alle misure e alle riforme del mercato del lavoro». «Le economie di Italia e Spagna sono molto simili, ma non nascondo che i tassi di crescita della Spagna mi fanno un po' invidia» ha ammesso il ministro dell’Economia.
«L'Europa - ha spiegato Padoan - sta attraversando una fase molto positiva, più positiva di quanto si voglia riconoscere, ed è fondamentale che la politica economica europea e i singoli Paesi europei ne approfittino. C'è più crescita di quanto atteso e in Italia ha assunto caratteristiche, al di là del ciclo, guidate anche da fattori strutturali». Per il ministro «questo ci invita a proseguire nel percorso di rafforzare le istituzioni europee». Tornando a Italia e Spagna, il ministro ha ricordato che i due Paesi stanno facendo un percorso di «riforme strutturali e aggiustamenti del sistema bancario» ognuno secondo le proprie specificità.
«Web tax chiede sforzo, ma può portare risultati»
Per una gestione ordinata dell’economia tecnologicamente avanzata, «il pensiero va all’economia digitale e al tentativo che quattro paesi (Germania, Spagna, Francia e Italia) hanno recentemente proposto per la definizione di un sistema di tassazione della web economy» ha dichiarato Padoan a proposito di web tax, definita un intervento «che richiede uno sforzo tecnico e politico importante, ma che può portare risultati in tempi rapidi e consoni al nuovo clima tecnologico in cui ci troviamo».
Boccia: cambiare visione geopolitica, Italia e Spagna no periferie
Bisogna «cambiare la visione geopolitica: Italia e Spagna non devono essere considerate più periferie d'Europa» ma «devono avere un ruolo centrale» ha detto il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia nel suo intervento al 15mo Foro di dialogo Italia-Spagna, tornando a ribadire come «la questione non è dotarsi di regole a difesa dei singoli Stati, ma a difesa dell'Europa dall’esterno»
Marcegaglia: servono risorse per occupazione
Per la prossima legge di bilancio «il problema più importante da affrontare è la disoccupazione giovanile, sono molto d'accordo con la posizione di Confindustria», ha detto invece Emma Marcegaglia (presidente di Eni) nella sua veste di presidente di Business Europe (associazione che rappresenta le Confindustrie europee), a margine del foro Italia-Spagna, aggiungendo: «Credo sia fondamentale mettere più soldi possibili per incentivare nel lungo periodo l'occupazione giovanile e penso che vada continuato lo sforzo che le industrie italiane stanno facendo dal punto di vista dell'innovazione e del digitale».
Per l’Europa, secondo Marcegaglia, «c'è una finestra di opportunità di rilancio che va colta, ma bisogna lavorare molto». La prima sfida «è fare in modo che l’Europa resti paladina del libero scambio». La seconda è «tornare a ragionare di politica industriale». La terza che «l’Europa si doti di capacità fiscale e un bilancio europeo»
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