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Accoglienza migranti, sindaco Riace indagato per concussione e truffa

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nel mirino le erogazoni pubbliche

Accoglienza migranti, sindaco Riace indagato per concussione e truffa

Il sindaco di Riace Domenico Lucano, famoso per l'accoglienza di migranti nel suo paese, è indagato dalla Procura di Locri per abuso d'ufficio, concussione e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in relazione alla gestione del sistema di accoglienza. Con lui - scrive la stampa locale - è indagato Fernando Antonio Capone, presidente dell'associazione “Città Futura-don Pino Puglisi”. Ieri la Guardia di finanza ha acquisito documenti in Comune e notificato a Lucano l'avviso di garanzia.

Sindaco Riace: sconcertato ma niente da nascondere
«Sono sconcertato e senza parole, ma per certi versi mi viene quasi da ridere perché non ho nessun bene nascosto. Non possiedo niente e non ho conti
segreti. Allora ben vengano i controlli su di me e che siano il più approfonditi possibili». Così Lucano ha commentato l'avviso di garanzia ricevuto dalla Procura di Locri. Un'inchiesta, ha spiegato Lucano, iniziata nel gennaio scorso dopo una relazione della Prefettura di Reggio Calabria e per la quale adesso la Procura ha chiesto la proroga.

Sindaco Riace indagato per concussione e truffa
Nelle scorse settimane Lucano si era detto “sfiduciato e indignato con lo Stato” dopo che Ministero dell'Interno e Prefettura di Reggio Calabria avevano sospeso l’erogazione dei fondi per presunte irregolarità. In particolare il ministero dell'Interno, questa è la tesi, non riconosce al Comune i bonus e le borse lavoro degli ultimi tre anni, strumenti indispensabili per la gestione degli immigrati e per la loro economia.

Il progetto a favore dell’accoglienza
Lucano, grazie alla sua attività in favore dell'accoglienza, è stato inserito dalla rivista Fortune al 40/mo posto tra le personalità più influenti nel mondo. Rai Fiction ha anche annunciato la realizzazione di una fiction su Lucano che sarà interpretato da Beppe Fiorello. Da quasi 20 anni Lucano si impegna in un progetto che coniuga accoglienza, integrazione e sviluppo. Tutto è iniziato con 300 curdi, sbarcati sulla costa nell'estate del 1998: sono stati i primi a rianimare il borgo, a riaprire case abbandonate e botteghe chiuse da anni dove hanno imparato i mestieri tradizionali: la tessitura, il ricamo, la lavorazione del vetro, della ceramica, del legno, del cioccolato. Hanno riempito le scuole di bambini, consentito l'inaugurazione di asili multietnici e un ambulatorio medico che si occupa anche della salute della gente del posto. Attualmente a Riace gli immigrati sono 600 su una popolazione residente di 1500 abitanti.

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