Quasi quattro italiani su dieci sono favorevoli a respingere i migranti che cercano di raggiungere l’Italia. Poco importa se nel paese di origine o in quello di transito queste persone rischiano di subire violenze. È quanto emerge dall’indagine “Gli italiani e la politica estera”, presentata questa mattina all’università di Torino e curata dal Laboratorio analisi politiche e sociali del Dipartimento di Scienze politiche e cognitive dell’ateneo, per conto dello Iai, l’Istituto affari internazionali. Il 66% del campione interpellato - circa mille persone di nazionalità italiana, che hanno accesso a internet e un’età pari o superiore ai 18 anni - ritiene che la protezione delle frontiere e il controllo dei flussi migratori siano l’interesse principale del paese.
Respingimenti anche se c’è il rischio di violazione dei diritti umani
Il 38% delle persone intervistate dunque adotterebbe come principale strategia per risolvere la crisi dei migranti una politica di decisi respingimenti, anche se questi avessero come conseguenza un trattamento disumano per i migranti una volta rimandati nei paesi di transito e di origine. Poco meno del 30% degli intervistati si è detto favorevole ad assicurare il salvataggio delle vite umane nel Mediterraneo e ad accogliere i migranti nel territorio nazionale.
“Il 66% del campione ritiene che la protezione delle frontiere e il controllo dei flussi migratori siano l’interesse principale del paese ”
Indagine Iai “Gli italiani e la politica estera”
Un terzo del campione approva l’invio di un contingente militare in Libia
Un terzo del campione sarebbe favorevole all’invio di un contingente militare in Libia allo scopo di controllare le frontiere, anche se questa operazione comportasse delle perdite militari. Il 55% si è detto d’accordo con l’idea che esiste un legame tra l’immigrazione irregolare e la diffusione del terrorismo.
Più favorevoli all’uso della tortura nei confronti dei sospetti terroristi
Rispetto a un’indagine analoga effettuata nel 2013, è diminuita in maniera considerevole la percentuale di coloro che sono contrari all’uso della tortura nei confronti dei sospetti terroristi per sventare attacchi al territorio nazionale (dal 70 al 42%).
Forze armate con compiti di prevenzione dei rischi
Gli italiani interpellati sono in larga misura favorevoli all’uso delle forze armate per prevenire la minaccia di attentati. In particolare, il 69% considera l’impiego dei militari sul territorio nazionale una misura adeguata; il 14% la ritiene insufficiente e proclamerebbe lo stato di emergenza come è accaduto in Francia. Solo il 17% delle persone intervistate considera improprio l’uso dei militari e tale da alimentare psicosi. Il 14% appoggerebbe un allargamento delle operazioni militari italiani in Siria.
Più operazioni militari all’estero senza aumentare la quota versata alla Nato
Se gli italiani rispetto a qualche anno fa mostrano una maggiore disponibilità verso le operazioni militari all’estero, l’aumento delle spese militari previsto dagli obblighi Nato dall’attuale 1,1 al 2% del Pil entro il 2024 trova contrari il 53% delle persone intervistate.
Tre italiani su dieci vogliono un esercito unico europeo
L’integrazione militare tra i paesi dell’Unione europea trova il consenso della maggior parte degli italiani: quasi il 40% del campione si è detto favorevole ad avere sia un esercito nazionale sia uno europeo, mentre quasi un terzo (il 30%) sarebbe favorevole a un esercito unico europeo.
La difesa degli italiani all’estero non è tra le priorità
Se per gli italiani coinvolti nell’indagine immigrazione e protezione dei confini nazionali sono le priorità della politica estera, il 14% ha messo in primo piano la promozione delle esportazioni, il 12% la garanzia del rispetto del diritto internazionale, il 7% l’assicurazione degli approvigionamenti energetici. Appena l’1% pensa che la priorità della politica estera debba essere la difesa degli italiani all’estero (erano l’11% nel 2013).
Tra i leader stranieri Merkel piace (ma non troppo)
I leader stranieri non sono molto popolari in Italia. Alla richiesta di scegliere tra quattro nomi da prendere a modello per l’Italia - Angela Merkel, Donald Trump, Vladimir Putin ed Emmanuel Macron - il 43% ha optato per “nessuno di questi”. La Cancelliera Merkel è stata la più votata, anche se ha ottenuto il riscontro di poco più un quarto del campione. Più distaccati da merkel, Putin (18%), Macron (7%) e, fanalino di coda, Trump (5%).
“Alla richiesta di scegliere tra quattro nomi da prendere a modello per l’Italia - Angela Merkel, Donald Trump, Vladimir Putin ed Emmanuel Macron - il 43% ha optato per “nessuno di questi””
Indagine Iai “Gli italiani e la politica estera”
Gli elettori della Lega votano Trump
Il giudizio sull’amministrazione Trump varia a seconda degli orientamenti di voto. Gli elettori di sinistra e di centro-sinistra bocciano la politica del presidente repubblicano in misura plebiscitaria, così come i sostenitori di M5S (sebbene in maniera meno accentuata). Tra gli elettori di Forza Italia la disapprovazione nei confronti di Trump supera di poco l’approvazione. Tra i leghisti si registra un chiaro sostegno verso The Donald, con quali il 60% che approva le politiche di quella amministrazione.
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