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Renzi blinda il Rosatellum bis e e punta all’accordo con Pisapia

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la direzione pd

Renzi blinda il Rosatellum bis e e punta all’accordo con Pisapia

Matteo Renzi blinda il Rosatellum bis. Il leader del Pd si era mantenuto finora distante dal tentativo in corso alla Camera di riformare la legge elettorale introducendo un sistema misto di collegi uninominali (il 36%) e di proporzionale con piccole liste bloccate e soglia di sbarramento al 3% (il 66%). Ma con la convocazione della direzione del partito a poche ore dal via libera al testo da parte della commissione Affari costituzionali della Camera Renzi ci mette la faccia («Il Rosatellum ha elementi di forza sul Consultellum», con il Pd «baricentro di una coalizione più ampia») e richiama i suoi alla disciplina di partito, visto l’alto rischio di franchi tiratori nelle votazioni a scrutinio segreto previste dal regolamento di Montecitorio in materia elettorale.

Rosatellum bis conviene al Pd
L’accordo tra Pd, Forza Italia, Lega e centristi di Ap si basa sulla solida base di 120 voti in più della maggioranza dell'Assemblea, quindi i franchi tiratori di tutti i partiti (soprattutto democratici e forzisti) devono essere contenuti al di sotto di 100. Perché la blindatura? A ben vedere il Rosatellum bis conviene in questa fase politica soprattutto al Pd. Alcune simulazioni fatte a Largo del Nazareno dimostrano infatti che per il primo partito/coalizione l’effetto disproporzionale, nonostante la quota minoritaria di collegi rispetto alla parte proporzionale, non è banale: con il 30% si ha il 36% dei seggi, con il 35% tra il 43 e il 45% dei seggi, con il 40% almeno 52% dei seggi. Mentre se si andasse a votare con il Consultellum attuale solo oltre il 40% scatterebbe alla Camera il premio di maggioranza: al di sotto è proporzionale quasi puro. Di contro il voto nei collegi penalizza soprattutto il Movimento 5 stelle, che non ha alleati e che è sfavorita dalla mancanza di radicamento nel territorio.

Dialogo riaperto con Prodi
C'è poi un motivo più politico che spiega il perché Renzi ha deciso di puntare in prima persona sul Rosatellum bis: il meccanismo di voto nei collegi incentiva le alleanze e il voto utile, dal momento che sotto il nome del candidato ci sono i simboli dei partiti che lo sostengono e barrando il simbolo del partito prescelto il voto, unico, va sia al candidato nel collegio sia alla lista per la parte proporzionale. Una piccola “magia” che ha di colpo ricompattato il Pd con la scomparsa di toni ostili da parte dei leader della minoranza (Andrea Orlando e Gianni Cuperlo), che da mesi chiedevano l'abbandono della vocazione maggioritaria e l’apertura del cantiere alleanze a sinistra. Né è da sottovalutare il dialogo riapertosi tra Renzi e un peso massimo del centrosinistra come Romano Prodi, che grazie alla riapertura del cantiere alleanze non sembra più intenzionato a piantare la sua “tenda” fuori dal Pd.

Sguardo a sinistra a Pisapia
Per le alleanze a sinistra si guarda soprattutto a Giuliano Pisapia, in rotta di collisione con l'ala dura di Mdp rappresentata da Massimo D’Alema, nel tentativo di riportare Campo progressista dell’ex sindaco di Milano nell’alveo del Pd, con le sirene della possibile coalizione nei collegi. Tutti fattori centripeti che svanirebbero in caso di affossamento del Rosatellum bis, perché il sistema attuale, con il premio alla sola lista e non alla coalizione, spingerebbe tutti alla corsa solita alzando il livello della competizione elettorale.

Settimana prossima decisiva
La settimana prossima, quella delle votazioni in Aula sul Rosatellum bis, sarà dunque decisiva per capire lo schema di gioco con cui i partiti affronteranno la gara elettorale. Per questo tutto è in qualche modo sospeso (non a caso Renzi ha rimandato la partenza del suo treno elettorale al 17 ottobre), e per questo il Pd prova a stringere i bulloni del partito e del gruppo parlamentare. Ricordando tra le righe ai tanti che temono di non essere rieletti e che potrebbero essere tentati dall'affossamento del Rosatellum bis nel segreto delle urne che in ogni caso, anche se si andasse al voto con il Consultellum, le liste le farà la segreteria del Pd.

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