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La Commissione banche parte dalle Venete. Focus su stipendi manager

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AL VIA MARTEDÌ COM PM ORSI E GRECO

La Commissione banche parte dalle Venete. Focus su stipendi manager

La crisi delle banche venete sarà il primo argomento del tavolo della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche. E si occuperà di seguire in maniera specifica il tema degli stipendi dei manager bancari. Le indicazioni sono contenute nella relazione del presidente della commissione
Pier Ferdinando Casini. La Commissione comincerà le proprie audizioni martedì e mercoledì. Il primo audito sarà il sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione, Luigi Orsi (martedì prossimo alle 13.30) mentre mercoledì, alle 13.00, verrà sentito il procuratore della repubblica presso il Tribunale di Milano, Francesco Greco. Così si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa della commissione in cui si legge che è questa la decisione presa dal presidente Casini dopo aver ascoltato tutti i rappresentanti dei gruppi.

Scelto il criterio dell’attualità
Le indagini della commissione seguiranno «il criterio dell’attualità» alla stregua del quale «appare ragionevole partire dalle audizioni sugli interventi più vicini che i governi pro-tempore hanno posto in essere per poi risalire aritroso a quelli più lontani». È quanto si legge nella relazione odierna del presidente Pier Ferdinando Casini secondo la quale si dovrebbe quindi partire dalla più recente crisi delle banche venete.

Focus Commissione su stipendi manager
La commissione d’inchiesta si occuperà di seguire in maniera specifica il tema degli stipendi dei manager bancari. La tematica - si legge ancora nella relazione di Casini - prevista tra le quattro principali dalla legge istitutiva della commissione «andrà trattata separatamente» perché «acquista particolare rilievo alla luce del fatto che a volte gli standard stipendiali in questione non sono risultati in linea con la situazione di difficoltà delle singole banche».

Breve ciclo di audizioni di esperti in materia
La relazione di Casini fornisce ulteriori indicazioni. Per la prima settimana di audizioni - si legge - «si ritiene opportuno proporre un breve ciclo di audizioni di esperti in materia (verosimilmente di 3 esperti), nella prospettiva di fornire un approccio introduttivo, utile in questa fase iniziale». In generale, l’attività di inchiesta della commissione «deve essere mossa da un’esigenza di verità e trasparenza, al fine di chiarire le carenze del sistema nel suo complesso», continua la relazione di Casini spiegando che l’intenzione è quella di «fare luce su episodi gravissimi e individuare le responsabilità, senza inutili sovrapposizioni con le attività investigative poste in essere dall’autorità giudiziaria, ma al contempo senza esitazioni».

Casini: maggior parte dei problemi per mala gestio e frodi
Nella sua relazione all’ufficio di presidenza Casini osserva che rispetto alle crisi bancarie «pur essendo la crisi finanziaria globale un fattore non secondario, la stessa non può costituire l’unica causa delle situazioni di criticità che hanno interessato il comparto». «La verità, sotto gli occhi di tutti - continua Casini - è che la maggior parte di tali fenomeni sono ascrivibili alla cattiva gestione da parte del management bancario, alle politiche inadeguate adottate per l’erogazione dei crediti e alle pratiche commerciali non corrette adottate per il reperimento della provvista». Anche se nemmeno la mala gestio «sarebbe sufficiente a spiegare in toto i fenomeni determinatisi», aggiunge Casini specificando di sentire il dovere di sottolineare che in alcuni casi «sono stati posti in essere veri e propri comportamenti fraudolenti, penalmente rilevanti e tanto più gravi in quanto rivolti nei confronti di operatori non professionali, e quindi nei confronti dei piccoli risparmiatori, ossia pensionati, lavoratori e casalinghe che non avevano i mezzi tecnici ed il know how necessario per difendersi dagli illeciti penali che si stavano ponendo in essere ai propri danni».

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