Dopo la decisione del Governo di blindare la nuova legge elettorale anche al Senato l’ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha annunciato che voterà sì nei voti di fiducia per garantire la stabilità dell’esecutivo Gentiloni ma ha anche sottolineato la «forzatura» nei passaggi parlamentari del Rosatellum 2.0 e ha chiesto che la rapidità non vada a comprimere il ruolo del Parlamento.
Napolitano: Gentiloni sottoposto a forti pressioni
«Mi pronuncio, con tutte le problematicità e le riserve che ho motivato, per la fiducia al governo Gentiloni, per salvaguardare il valore della stabilità, per consentire, anche in questo scorcio di legislatura, continuità dell'azione per le riforme», ha detto nell’intervento che ha effettuato in tarda mattinata nell’Aula di Palazzo Madama. Quanto al ricorso alla fiducia da parte dell’esecutivo, l’ex Capo dello Stato ha ricordato che il premier Gentiloni è stato sottoposto a «forti pressioni». Ha poi aggiunto che la legge elettorale non dovrebbe «essere rivista alla vigilia di elezioni politiche generali». Infine, ha messo in evidenza «l’anomalia di troppi, frequenti cambiamenti in Italia di una disciplina che dovrebbe essere, ed è generalmente in Europa, costante per un lungo periodo».
L’ex capo dello Stato: dilemma non è fiducia o no, ma forzatura
«Il dilemma non è: fiducia o non fiducia, anche perché non è mai stata affrontata, neppure dinanzi alla Corte, un’obiezione di incostituzionalità della fiducia - ha poi aggiunto -. C’è però stato, nell’esperienza italiana, ricorso alla fiducia in occasioni e modalità molto diverse tra loro. Quali forzature può implicare e produrre il ricorso a una fiducia che sancisca la totale inemendabilità di una proposta di legge estremamente impegnativa e delicata?». Napolitano ha ricordato che «Gentiloni sottoposto a forti pressioni, ha dovuto aderire, e me ne rammarico, a quella convergente
richiesta, proveniente peraltro da quanti avrebbero potuto chiedere il ricorso alla fiducia non già su tutte le parti sostanziali della legge, ma sui punti considerati determinanti, cosa che non ebbero la lucidità o il coraggio di fare».
«Rapidità non comprima ruolo Parlamento»
«Ma si può far valere l’indubbia esigenza di una capacità di decisione rapida da parte del Parlamento fino a comprimerne drasticamente ruolo e diritti sia dell'istituzione sia dei singoli deputati e senatori?», si è chiesto il Presidente emerito. «L’interrogativo è sorto nelle ultime settimane con la posizione di fiducia su parti sostanziali del testo prima che si aprisse in aula alla Camera il confronto sugli emendamenti all’art.1».
Napolitano: ok mix proporzionale e maggioritario
«Nel merito - ha sottolineato Napolitano -, ho apprezzato la scelta di fondare la nuova legge elettorale su un mix di proporzionale e maggioritario, nella scia della legge Mattarella del 1993, dalla quale sarebbe stato coerente mutuare anche la netta distinzione tra le candidature nei collegi e quelle nelle liste dei partiti».
«Contro ostruzionismo nuove regole parlamentari»
Nel suo intervento nell’Aula di Palazzo Madama l’ex Presidente della Repubblica ha segnalato l’opportunità di adottare nuove regole parlamentari contro l’ostruzionismo. «È corretto sostenere che una linea antiostruzionistica possa affidarsi solo a mezzi estremi come il vanificare ogni ricorso all’istituto del voto segreto e il negare ogni libero confronto emendativo?», ha chiesto ai senatori. Napolitano ha riflettuto sui modi migliori per contrastare comunque «forme di ostruzionismo dilatorio o paralizzante» in Parlamento. A tale proposito, ha detto di considerare «essenziale» la necessità «di misure e comportamenti miranti a maggiore funzionalità, efficienza e produttività nello svolgimento dei lavori parlamentari anche attraverso sveltimento e credibilità dei tempi di esame di ogni provvedimento nelle Camere. Senza che il Parlamento esorbiti dalle sue funzioni».
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