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Comuni, la pattuglia delle 36 piccole Catalogne d’Italia

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Non solo lombardia e veneto

Comuni, la pattuglia delle 36 piccole Catalogne d’Italia

Sono piccoli ma dalla forte tentazione “autonomista”. E hanno iniziato molto prima di Veneto e Lombardia, e dell’aspirazione all’indipendenza della Catalogna. Non ci sono infatti solo le due amministrazioni reduci dal referendum del 22 ottobre: ad essere attratti dai benefici e dalle risorse dei poteri “speciali” c’è anche un piccolo drappello di 36 comuni di confine nel territorio di Regioni a statuto ordinario che a partire dal 2005 sono andati alle urne per chiedere il passaggio a quelle a statuto speciale. Una spinta “secessionista” che però si è sempre arenata nel pantano del Parlamento.

La spinta autonomista veneta contagia i comuni
Dei 36 enti locali che hanno chiesto il referendum “secessionista” verso una Regione a statuto speciale la quasi totalità (32) sono veneti. Ad attrarre di più è il Trentino Alto Adige (24 comuni), mentre per altri 8 il miraggio era il Friuli Venezia Giulia. C’è comunque da sottolineare che non in tutte le consultazioni ha vinto il sì, visto che ci sono state 15 amministrazioni dove il risultato del referendum è stato negativo ai fini del passaggio. È il caso di Pieve di Cadore e Meduna di Livenza, che volevano aggregarsi al Friuli Venezia Giulia, o di Auronzo di Cadore che puntava al Trentino Alto Adige.

Sappada rischia di fermarsi a pochi metri dal traguardo
A dieci anni dalla vittoria del sì al referendum, Sappada (in provincia di Belluno) lo scorso 21 settembre ha visto il Senato approvare il disegno di legge (passaggio necessario in base all’articolo 132 della Costituzione) che sancisce il distacco dal Veneto e la sua annessione al Friuli Venezia Giulia. Il testo ha però ora bisogno del via libera definitivo della Camera, ma la legislatura ormai arrivata agli sgoccioli rischia di far naufragare quello che sarebbe il primo ente a passare da una Regione a statuto ordinario a una a statuto speciale.

In 11 anni e quattro legislature presentati 73 disegni di legge
Risale al 18 gennaio 2006 il primo disegno di legge per la ratifica del passaggio di Regione, quello del comune di Lamon, in provincia di Belluno, dopo la vittoria al referendum dell’anno precedente. Dopo quattro legislatura e 12 Ddl fotocopia Lamon sta ancora aspettando di avere l’imprimatur parlamentare sulla sua aspirazione a far pare del Trentino Alto Adige. Aspirazione che condivide con la più famosa Cortina d’Ampezzo, che ha tenuto il referendum nel 2007. Nel complesso in 11 anni sono stati presentati 73 disegni di legge, molti ripetitivi relativi a uno stesso comune.

Passano solo in sette, ma la Regione non è a statuto speciale
In realtà, casi di successo “secessionista” ci sono stati. Ma il passaggio era tra due Regioni a statuto ordinario. Con la legge del 3 agosto 2009 n. 117 i sette comuni marchigiani di Casteldelci, Maiolo. Novafeltria, Pennabili, San Leo, Sant’Agata Feltria, Talamello sono passati in Emilia Romagna.

LE PICCOLE “SECESSIONI” D'ITALIA

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