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Grasso: ecco perchè ho lasciato il Pd, la fiducia sul Rosatellum…

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il presidente del senato

Grasso: ecco perchè ho lasciato il Pd, la fiducia sul Rosatellum è stata una violenza

(Ansa)
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«Il fatto che il presidente del Senato veda passare una legge elettorale redatta in altra Camera senza poter discutere, senza poter cambiare nemmeno una virgola è stata una sorta di violenza che ho voluto rappresentare». Lo ha spiegato il presidente del Senato Pietro Grasso, parlando oggi con i giornalisti a margine di un convegno sulla corruzione, all'indomani della sua decisione di abbandonare il gruppo del Pd per aderire al misto. Grasso ha aggiunto che si è dimesso «dopo e non prima» del voto sul Rosatellum «per rispetto delle istituzioni».

«Non riconosco più il metodo Pd»
Il presidente del Senato ha spiegato che l'addio «è stata una scelta molto sofferta» e che «ho ritenuto di lasciare il Pd perché non mi riconosco più
né nel merito né nel metodo». «Ho deciso di aspettare l'approvazione della legge elettorale - ha continuato Grasso - per rispetto del ruolo istituzionale. Per tutta la mia vita ho rispettato le istituzioni e l'indipendenza delle istituzioni. E continuerò a farlo». Il presidente ha quindi sottolineato di aver «informato tutte le cariche istituzionali prima delle dimissioni perché non lo apprendessero dalle agenzie». E alla domanda di un giornalista sul suo futuro, Grasso ha risposto:
«Domani sono in ufficio, questo è il mio futuro, sono al Senato».

Emiliano: «Scoramento, la storia di Grasso è il Pd»
«La sua storia per me è il Pd. Se qualcuno mette delle condizioni per le quali un uomo così deve andare via mi viene un totale scoramento». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia e leader di Fronte democratico, Michele Emiliano, parlando dell'addio di Grasso. Già nella serata di ieri, dopo la notizia dell'uscita del presidente dal partito, Emiliano aveva dichiarato che o il partito democratico «torna una comunità oppure andrà incontro a un inevitabile disfacimento».«Ho accolto la notizia con dolore grandissimo», ha aggiunto, «lui è l'unico sopravvissuto di un'epoca terribile, un uomo straordinario. Potete immaginare cosa è successo nelle ore successive alla strage di Capaci e poi, di nuovo, quando uccisero Borsellino». E Grasso «fu uno di quelli che fece coraggio a tutti e ci mise nelle condizioni di riprendere il cammino, eravamo giovanissimi magistrati», ha detto Emiliano.

Boldrini: rispettare scelta, valuterà su suo futuro
«Conoscendo il presidente è stata una decisione molto ponderata e molto sofferta quindi ritengo che vada rispettata e poi sarà lui a decidere» ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, commentando la decisione di Grasso. Alla domanda se il presidente possa essere una risorsa a sinistra del Pd ha risposto che «lui valuterà che fare in futuro, se aprirsi a questa eventualità o meno. Vedremo che decisione verranno prese».

Rosato: giusto se non si riconosce. D'Alema: quello che farà dipende da lui
«Se non si riconosce nel nostro partito, è giusto» che Grasso lasci, ha dichiarato il capogruppo dem alla Camera, Ettore Rosato. Sulla legge elettorale «abbiamo fatto l'unica cosa che si doveva fare» e «le affermazioni di Grasso non mi imbarazzano e non le condivido» ha aggiunto, spiegando che «Grasso ha visto nel suo ufficio che sono stati posti 50 voti segreti, anche sulle norme di copertura finanziaria: mi spieghi dov'è il voto di coscienza. Era solo una questione strumentale contro la legge elettorale».
Per Massimo D'Alema «quello che farà Piero Grasso dipende esclusivamente da lui. Non è una persona che può essere tirata per la giacchetta. Questa consonanza di giudizio però mi fa piacere, perché è un uomo che stimo profondamente».

Orlando: Pd privato di figura di riferimento
Anche il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha espresso il suo rammaricio per la scelta di Grasso. «Una scelta - ha scritto il ministro in un messaggio al presidente - che priva il Pd di una figura di riferimento importante per la storia personale svolta con prestigio a servizio delle istituzioni repubblicane. L'auspicio è che il suo percorso si possa reincrociare con quello del Pd nella ricostruzione di un centrosinistra ampio e plurale».

Laforgia (Mdp): ha ragione, toccata sfera democrazia
Il capogruppo Mpd alla Camera, Francesco Laforgia, dà ragione a Grasso: «Il presidente del Senato dice quello che noi diciamo da tempo - ha spiegato - e cioè che sul terreno delle politiche economiche e sociali si sono consumati degli strappi in questo Paese. Ma forse, adesso, si è andato oltre e stiamo toccando la sfera della democrazia». Il plauso di Mdp alla scelta del presidente era arrivato già ieri, con il bersaniano Roberto Speranza che ha assicurato l'impegno «per dare vita a quel progetto visionario a cui proprio Grasso ha fatto riferimento nel suo intervento alla festa di Mdp a Napoli».

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