A cinque giorni dalle elezioni in Sicilia, il Cavaliere è sceso nell’isola per partecipare nel tardo pomeriggio a una manifestazione organizzata da Forza Italia presso il teatro Politeama di Palermo a sostegno di Musumeci. Illustrando il programma del partito per la Sicilia, ha parlato di «zero tasse per le start-up e accesso facile al credito». Parlando poi dei cosiddetti “impresentabili”, ha sottolineato: «Siamo in un sistema democratico, se non vi piacciono non votateli». Berlusconi ha ricordato che in Sicilia c’è il sistema delle preferenze. Il leader di FI ha aggiunto che, il candidato sostenuto anche da Lega e Fratelli di Italia, «non ha mai avuto un avviso di garanzia».
«Chi vota M5S non ragiona»
Berlusconi ha detto che «chi vota il M5S è una persona che non ragiona, che non ha testa. Non riesco a immaginare che voi mettiate una Sicilia solida nelle loro mani. I 5 Stelle sono pauperisti e giustizialisti, odiano gli imprenditori, i risparmiatori, il ceto medio. È impossibile - ha aggiunto - accettare una cosa del genere». «Noi vogliamo eliminare alcune imposte che sono immorali - ha aggiunto -: le imposte sulla prima casa, l’imposta sulla donazione e quella sulle successioni».
L’ex premier: con Lega-Fdi accordo su programma e governo
L’ex presidente del Consiglio ha poi ampliato la portata del suo intervento, e ha illustrato il programma di un eventuale governo di centrodestra a livello nazionale. Un programma che, ha spiegato, è stato condiviso con Lega e Fratelli d’Italia: «Nel Cdm 12 ministri su 20 saranno della vita civile, delle imprese, della cultura», ha detto Berlusconi. «Solo 8 devono essere politici e di questi 3 di FI, 3 della Lega e 2 di Fdi. Ho fatto leggere il programma a Matteo Salvini e Giorgia Meloni e sono d’accordo. Nel centrodestra c’è concordia su come deve essere formato il prossimo Consiglio dei ministri e sul programma». Ma il leader della Lega Salvini ha frenato sul raggiungimento di un’intesa per il governo nazionale: «Siamo qui per Musumeci, non per parlare di ministri», ha sottolineato. A stretto giro è arrivata la replica di Berlusconi: «Non ho parlato di ministri, ho parlato di cose su cui lui mi aveva dato il suo accordo e pure la Meloni. Solo sul numero».
Al termine dell’intervento Berlusconi ha fatto salire sul palco il candidato unitario Musumeci, il commissario di Fi in Sicilia Gianfranco Micciché, il candidato vice presidente Gaetano Armao e Vittorio Sgarbi, che in caso di vittoria sarà assessore alla Cultura e che ha assistito al discorso del leader FI seduto per terra, in prima fila.
Domani l’incontro tra Berlusconi, Salvini e Meloni ma dopo i comizi
Salvini, Meloni e Berlusconi si incontreranno domani sera a Catania. L’incontrò avverrà a cena, dopo i comizi che le tre forze politiche hanno organizzato a sostegno di Musumeci. A nulla sono serviti gli appelli di Lega e Fdi a una manifestazione comune per Musumeci. «Non si combinavano orari e spostamenti», ha spiegato Berlusconi, manifestando una certa perplessità per una piazza comune.
Botta e risposta tra il leader della Lega e Di Maio
La giornata di oggi ha registrato anche un botta e risposta tra Salvini e Di Maio sul tema di una possibile alleanza futura. Il candidato premier M5S l’ha esclusa: «Nessuna alleanza, Salvini è inaffidabile», ha detto. Il leader della Lega ha replicato: «Noi inaffidabili? Dove governa M5S solo disastri».
Salvini: la prima legge da cambiare sarà la Fornero
Salvini è dunque impegnato in un elettorale nell’isola. Ma il leader del Carroccio non perde comunque di vista la sfida delle Politiche 2018, dove la posta in palio è palazzo Chigi. In piazza del Popolo a Vittoria, durante un comizio a sostegno del candidato governatore del centrodestra, Nello Musumeci, ha indicato le priorità nel caso «dovessimo andare al governo». «La prima legge da riformare sarà la Fornero», ha spiegato, perché «non è possibile andare in pensione a 70 anni. Significa favorire la fuga dei giovani all’estero: sei giovani su dieci vanno via». Due invece le leggi «più urgenti dello Ius soli» da votare subito, «prima della fine della legislatura»: una disciplina il taglio dei vitalizi, «che la Lega ha votato già alla Camera», l’altra «è quella del diritto alla legittima difesa».
Priorità lavoro
Per la Sicilia, la priorità è invece una sola: il lavoro. Salvini ne ha parlato nel corso di una passeggiata elettorale al mercato, promettendo, in caso di vittoria al test elettorale di domenica «di rimettere mano in prima battuta alla formazione dove sono saltati migliaia di posti di lavoro. Esporteremo in Sicilia l’esperienza positiva della Lombardia e il nostro primo impegno sarà quello di sbloccare i fondi per la formazione che da anni sono bloccati per via di una serie interminabili di ricorsi e controricorsi. I siciliani in questi giorni in giro per l’Isola mi hanno chiesto soprattutto questo: lavoro, lavoro, lavoro. Sarà la nostra prima priorità una volta al governo», ha assicurato.
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