Nuovo sbarco di migranti a Salerno, ma stavolta a bordo della nave spagnola Cantabria appena giunta al molo 3 gennaio ci sono ben 26 cadaveri di donne. «Una tragedia dell'umanità - dice il prefetto di Salerno, Salvatore Malfi - credo che la procura si attiverà da subito per valutare se possa trattarsi di altrettanti omicidi». Sulla nave viaggiano circa 400 migranti. Il pm Masini salirà sulla nave con i medici legali per valutare se effettuare autopsie sui cadaveri. «Oggi Salerno si prepara con uno spirito diverso rispetto agli altri sbarchi. Abbiamo già avuto altri morti - commenta il prefetto Malfi - ma su questa nave sarà tutto più complicato, anche come impatto morale. Siamo ancor di più in stretta collaborazione con la Procura della Repubblica perché i ventisei corpi potrebbero essere ventisei omicidi». Malfi aggiunge che si valuterà se «ci sono presupposti per un'ipotesi di omicidio - ha detto - Bisogna vedere se si trova qualche soggetto su cui concentrare l'attenzione o se si procederà contro ignoti». Malfi sottolinea che grazie alla disponibilità del Comune di Salerno, del cimitero e dei cimiteri limitrofi sono già stati identificati i siti in cui accogliere le salme. Quanto ai 400 migranti presenti a bordo «non sono pervenute, al momento, notizie di particolari situazioni critiche a livello sanitario». Tra loro anche nove donne incinte. Con il ritrovamento dei 26 corpi, il bilancio delle salme recuperate nei cinque giorni scorsi sale a 37.
L’ipotesi annegamento
Un’altra ipotesi è che le donne siano decedute per annegamento. Le autorità salernitane, che stanno effettuando accertamenti sulla vicenda, ritengono che sia ancora prematuro esprimersi sull'accaduto in modo più definito.
Spiega il prefetto di Salerno, Salvatore Malfi: «Le donne decedute, di nazionalità presumibilmente nigeriana, sembra fossero a bordo di un gommone dove vi erano anche uomini. Il barcone è affondato e le donne purtroppo hanno avuto la peggio, in quanto soggetti più deboli». Il prefetto tenderebbe a escludere collegamenti con la tratta delle donne: «Le tratte seguono altre dinamiche e altri canali. Caricare le donne su un barcone sarebbe un investimento rischioso che i signori delle tratte non farebbero, potendo perdere la 'merce', come la
chiamano loro, in un solo colpo».
Il Libia tratti in salvo 151 migranti
Nello stesso giorno della tragedia di Salerno, la marina libica ha tratto in salvo 151 migranti tra i quali una donna nigeriana e sette bambini senegalesi che si trovavano a bordo di un gommone il cui motore è andato in panne a 22 miglia di distanza dalla costa di Al Khoms. Lo rende noto la stessa Marina. L'operazione di salvataggio è stata condotta della nave anfibia della marina Ibn Aouf, che si trovava in pattugliamento quando ha ricevuto notifica della richiesta di aiuto dalla barca dei migranti. L'operazione è stata condotta in cooperazione con il centro italiano di ricerca e soccorso. I migranti erano di diverse nazionalità africane, più 25 dal Bangladesh. Sono quindi stati portati alla base navale di Tripoli presso il centro della guardia costiera e, alla presenza dell'Unhcr, dell'Oms e dell'Iom sono stati loro forniti degli aiuti umanitari. Successivamente sono stati condotti nel centro di Tajoura, gestito dall'Agenzia per il contrasto all'immigrazione illegale.
© Riproduzione riservata