Più «made with Italy» (letteralmente: “Produrre con l’Italia”) e meno «made in Italy» (“produrre in Italia”). È questo lo slogan che il ministro degli Esteri Angelino Alfano lancia oggi a Mosca. Il ministro partecipa alla XV sessione del Consiglio italo russo di cooperazione economica, industriale e finanziaria. Una riunione che serve a fare il punto dei rapporti economici tra i due paesi, anche dal punto di vista delle prospettive per le aziende italiane legate al mercato russo.
Da Enel ad Anas la presenza delle aziende italiane all’incontro di Mosca
Al Consiglio partecipano infatti il direttore generale di Enel Russia, Carlo Palasciano, l’ad di Anas Gianni Vittorio Armani, il vice ad di UniCredit Bank Russia Graziano Cameli, il direttore di Saipem Moscow Gianluca Aliotta, la direttrice del Desk Italia di Intesa Russia Vera Spina, il vice manager generale di Astaldi Andrea Danese e il direttore generale di TIS Telecom Russia, Vladimir Dobrynin. La parte finale dell’incontro sarà dedicata alle testimonianze delle organizzazioni imprenditoriali e del settore privato (per l’Italia, interverranno i rappresentanti di Anas, Maire Tecnimont e Termomeccanica Pompe).
«Forte interesse dei russi a rapporti commerciali con aziende italiane»
Fonti diplomatiche sottolineano che allo stato attuale «permane il forte interesse delle autorità russe a sviluppare i rapporti con il mondo imprenditoriale italiano, con l’obiettivo di attirare investimenti diretti esteri e produrre in Russia quello che la Russia chiede (“made with Italy” invece del “made in Italy”). I settori più promettenti sono agroindustria, sanitario-farmaceutico, meccanica strumentale, infrastrutture e trasporti». Il fatto che questa riunione del Consiglio avvenga ad appena un anno di distanza dalla precedente (5 ottobre 2016), sottolineano ancora le fonti consultate, «é un chiaro segnale inviato da entrambi i Paesi sull’importanza attribuita allo sviluppo del partenariato bilaterale, che ha sofferto negli ultimi anni tanto sul piano economico, a causa della congiuntura negativa nella Federazione, quanto sul piano politico, a fronte degli inevitabili riverberi della crisi ucraina».
Nel primo semestre 2017 inversione di tendenza nell’interscambio
Nel suo intervento introduttivo Alfano ha sottolineato che la cooperazione economico-commerciale tra Italia e Russia ha segnato «risultati straordinari, invertendo la tendenza negativa». Dopo un triennio di significativa contrazione dell’interscambio commerciale (-13,5% nel 2014, -19,7% nel 2015, -19,4% nel 2016), che dalla somma record di 31 miliardi di euro del 2013 si è ridotto a 17,3 miliardi di euro nel 2016, nel primo semestre del 2017 si è registrata una decisa inversione di tendenza (+21,6%), con un aumento delle esportazioni italiane del +24,5% e delle importazioni dalla Russia (principalmente materie prime energetiche) del +20%. I settori nei quali si registra una ripresa più significativa sono i macchinari, abbigliamento e calzature, prodotti farmaceutici.
Alfano: l’Italia punta ad avvicinare l’Europa alla Russia
«Se i lavori di questo consiglio realizzeranno il risultato di più Italia in Russia (attraverso la scelta del Made with Italy e maggiori joint venture, ndr) e più Russia in Italia - ha sottolineato Alfano -, allora avremo contribuito insieme ad avvicinare anche l’Europa alla Russia». I rapporti economici tra Unione europea e Russia sono attualmente caratterizzati da un sistema di sanzioni, scattato per l’annessione da parte di Mosca della Crimea, contro i «responsabili di azioni che compromettono o minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell’Ucraina». L’Ue ha esteso le sanzioni al 31 gennaio 2018. Le sanzione europee si affiancano a quelle Usa.
Gas, Dvorkovic: sanzioni Usa non ostacolano progetti con Italia
Per quanto riguarda il gas, il vice premier della Federazione russa Arkady Dvorkovic ha ricordato che «Gazprom ed Eni sono molto attive e intessono negoziati per partnership future. Le sanzioni Usa - ha poi aggiunto -rendono più difficile il processo ma in ogni caso noi siamo convinti che sarà trovata una soluzione e non vediamo complicazioni alla collaborazione». Secondo Alfano, il Corridoio Sud di approvvigionamento del gas sarebbe «fonte di stabilità politica complessiva all’interno dell’Unione Europea» poiché serve «a riequilibrare dal punto di vista generale le rotte di approvvigionamento europeo». «Questa è la strategia italiana - ha chiarito il responsabile della Farnesina -: abbiamo da tempo lavorato in questa direzione continueremo a farlo. Italia e Russia devono continuare a lavorare insieme con i nostri principali protagonisti del settore per strutturare meglio la collaborazione». L’incontro di oggi a Mosca va in questa direzione.
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