Nel momento in cui Ps e Mdp tentano un riavvicinamento, con contatti finalizzati soprattutto a un accordo preelettorale sui collegi uninominali, da sinistra arrivano nuove critiche al Pd. «Di fronte a tante espressioni di indisponibilità, credo che non ci siano più le condizioni per un'alleanza con il Pd. E io dico, purtroppo»: lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, intervenendo a “Diversa”, l’assemblea di Campo Progressista. «Abbiamo cercato un dialogo costruttivo con il Pd. L’obiettivo non era un’alleanza purché sia. Questo non basta. E non basta neanche fare le alleanze contro, per non far vincere qualcun altro» ha aggiunto. Sul tema dell’unità della sinistra è tornato anche il fondatore del Pd Walter Veltroni, che a “Mezzora in più” su Raitre ha parlato di «divisioni irresponsabili» nella sinistra in questo momento storico, tanto più gravi in quanto «una campagna elettorale in polemica finisce per «aprire un’autostrada alla destra»
Pisapia: autosufficienza è suicidio politico
Aprendo i lavori dell’assemblea, Giuliano Pisapia ha ammonito il Partito democratico: «L’idea dell’autosufficienza è un suicidio politico: non possiamo lasciare il Paese alla destra». Per il leader di Cp «mettersi in gioco è un atto di resistenza, una cosa molto bella. Per questo Campo progressista continua a pensare al suo percorso. Saremo gli ultimi a cedere su unità e discontinuità».
«Pd smetta di guardare a centrodestra»
Pisapia ha lanciato non poche frecciate a Renzi. «Diciamo no a una ridotta minoritaria che non ce la fa a cambiare il Paese». «Il Pd è responsabile di questa legge elettorale che abbiamo combattuto: avevamo chiesto poche cose ma ci hanno risposto picche». E ancora: «Il Pd smetta di guardare a destra e a centrodestra, guardi a sinistra: non ci può essere alcun cammino per chi pensa che nel nuovo centrosinistra ci possa essere spazio per un nuovo o un vecchio centrodestra». E ancora: «Siamo stati chiarissimi sull'andare avanti convinti che ci sia sempre più necessità di un nuovo centrosinistra ampio per battere le destre populiste: abbiamo detto chiaramente quali sono le nostre indicazioni e quella discontinuità che serve. Ora attendiamo risposte». Infine l’appello: «La prossima settimana è importante. Lunedì c'è il Pd, poi Mdp: a tutti loro diciamo che non siamo per una deriva testimoniale. Ma agli amici del Pd diciamo che senza unità non si vince, ma senza discontinuità è il Paese che perde»
«No a altra Sicilia, fare di tutto per unire»
Il leader di Campo progressista ha insistito su quest’ultimo punto: «Non vogliamo un’altra Sicilia, non possiamo non fare di tutto per unire, nella discontinuità, il centrosinistra. Qualcuno dice che è missione impossibile? No, sino all’ultimo giorno, dobbiamo provare. Non basta distruggere, bisogna costruire: non è tattica ma buona politica». Un obiettivo ribadito da Boldrini in chiusura del suo intervento, che ha suscitato una standing ovation: «Compito dei progressisti è ridare senso alla nostra comunità: tutti per tutti, insieme».
Speranza: per campo largo il tempo è adesso
Roberto Speranza (Mdp), ha replicato positivamenete all’appello all’unità di Giuliano Pisapia, parlando all’assemblea di Cp. Ma lo ha fatto chiudendo di fatto la porta a un’alleanza con il Pd guidato da Renzi. «Mi dite di creare un campo largo, io dico larghissimo. Ma c'è un popolo - ha sottolineato - che non si sente più rappresentato da Renzi, Salvini e Grillo. Io sono per costruire un'alternativa larga, tutti assieme, ma il tempo è adesso, non possiamo più aspettare».
Veltroni: divisioni irresponsabili, autostrada per la destra
Sul tema dell’unità della sinistra è tornato anche Walter Veltroni. «C'è il rischio, - ha detto l’ex segretario dem - in questo processo di messa in discussione della democrazia in Europa, che la sinistra si divida, spacchi il capello in quattro e ci si odi gli uni con gli altri. Se c'è un momento in cui la sinistra avrebbe il dovere di comporre le diversità è in questo momento. Fare ora una campagna elettorale in polemica è aprire un’autostrada alla destra. Sono divisioni irresponsabili in
questo momento storico».
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