Si fa sempre più evidente la tensione a sinistra sulle possibili coalizioni elettorali in viste delle ormai prossime elezioni politiche. Il protagonista è ancora una volta Giuliano Pisapia, che dopo aver chiesto la settimana scorsa a Massimo D’Alema di fare «un passo di fianco», oggi ha risposto a Roberto Speranza, coordinatore del Movimento democratico e progressista (Mdp), che in un’intervista al Corriere della Sera ha detto che Mdp è pronto ad andare avanti da solo anche senza Pisapia, aggiungendo: «Il tempo è ora, non possiamo andare oltre novembre»
«Non c'è problema, buon viaggio a Speranza - è stata la replica dell’ex sindaco di Milano - sono sicuro che ci ritroveremo in tante battaglie. Io continuo in quello che ho sempre detto - ha detto Pisapia intervenendo a Mesagne, in Puglia - non credo nella necessità di un partitino del 3%, credo in un movimento molto più ampio, molto più largo e soprattutto capace di unire, non di dividere».
«Vogliamo partire dai contenuti - ha afferamto il leader di Campo progressista - ieri abbiamo fatto le officine sui temi ecologici e contemporaneamente a Torino c'era un'iniziativa sui temi della cultura. Bisogna passare dal personalismo ai contenuti, vedere cosa serve agli italiani. È ora di essere chiari, dove si vuole andare, noi siamo stati sempre coerenti. Vogliamo dare il nostro contributo per un centrosinistra di governo - ha aggiunto rispondendo alle domande dei giornalisti - capace di unire le anime diverse del centrosinistra: l'ecologismo, il civismo, il volontariato, l'associazionismo, tutte realtà che non devono essere utilizzate solo in campagna elettorale, ma devono diventare parte integrante di un centrosinistra di governo».
Ricambio gli auguri di Buon viaggio a @giulianopisapia rimanendo in speranzosa attesa del suo partitone #insieme
– Miguel Gotor(GotorMiguel)
Insomma tra Pisapia e Mdp la rottura sembra ormai sia consumata. I dem sui contenuti si dicono interessati a costruire un campo largo ed inclusivo. Le priorità: 3% deficit-pil per sostenere la crescita e il lavoro, contrasto alla povertà, opportunità per i giovani. E, dopo l’apertura di Renzi a una coalizione larga per sfidare centrodestra e M5S alle elezioni («I nostri avversari - ha detto il segretario dem all’ultima direzione del partito - non sono quelli che se ne sono andati da qui») l’avversario viene identificato con il centrodestra con il quale sarà aperto il confronto nei collegi uninominali. La rottura odierna tra Campo progressista e Mdp dovrebbe dunque favorire il riavvicinamento di Piasapia al Pd, sempre che il Rosatellum 2.0, che spinge alla creazione di coalizioni, regga alla prova dell’Aula.
Del resto per le alleanze a sinistra il segretario del Pd Matteo Renzi ha detto più volte di guardare con interesse al movimento di Giuliano Pisapia, in rotta di collisione con l'ala dura di Mdp rappresentata da Massimo D’Alema, nel tentativo di riportare Campo progressista dell’ex sindaco di Milano nell’alveo del Pd.
«Ricambio gli auguri di Buon viaggio a Giuliano Pisapia rimanendo in speranzosa attesa del suo partitone #insieme». È stata la battuta con cui il senatore di Mdp Miguel Gotorha replicato su Twitter all’ex sindaco di Milano. Ironico e polemico ancheEnrico Rossi, presidente della Regione Toscana e fondatore di Articolo Uno - Mdp, che sulla sua pagina Facebook ha scritto: «“Pisapia se n'è ghiuto e soli ci ha lasciato...Pochi si erano accorti che nelle nostre file egli ci fosse ancora”. Soprattutto in Sicilia. Ora dice apertamente che con il Rosatellum bis bisogna allearsi con il Pd e quindi anche con Alfano. Proprio quello che noi non possiamo e non vogliamo fare. Noi non vogliamo ridurci ad un ruolo ancillare. Vogliamo ridare al Paese una sinistra di governo».
Sulle tensioni tra Mdp e Campo Progressista il coordinatore della segreteria Pd Lorenzo Gueriniè rimasto defilato: «Non entro in questa polemica - ha detto - ma a me interessa ribadire la posizione del Pd espressa dal segretario nell'ultima direzione: noi lavoriamo per un disegno ampio e inclusivo basato sui contenuti e non sui veti personali».
In una nota Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della Regione Lazio, vicino a Pisapia, ha parlato invece di «rottura di Speranza» e di «fatto politicamente grave che allontana il progetto unitario in maniera repentina e unilaterale».
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