Tempi piu' lunghi del previsto per la legge di bilancio 2018, all'attenzione del Senato insieme al decreto legge fiscale, la seconda gamba della manovra. Il lavoro di scrematura dei quasi 4mila emendamenti presentati venerdì in commissione Bilancio dovrebbe iniziare giovedì, e le votazioni sulle modifiche prendere il via lunedì 20. Timing che, se rispettato, farebbe inevitabilmente slittare di qualche giorno l'approdo della manovra in Aula a palazzo Madama, previsto finora per martedì 21 novembre.
Bonus nonni
Tra le modifiche proposte spunta anche il bonus fiscale per i nonni che aiutano economicamente i nipoti nelle attività sportive, nelle spese scolastiche o universitarie, negli affitti fuorisede. Alcuni emendamenti di Ap alla legge di bilancio prevedono l'allargamento delle detrazioni al 19% per i figli a tutti «i parenti in linea retta», ovvero anche ai nipoti. Tra le spese detraibili rientrano anche le spese mediche e quelle assicurative.
Priorità dei gruppi per sfoltire i 4mila emendamenti
In attesa di conferme sui tempi d'esame, la quinta commissione procederà nell'esame degli emendamenti utilizzando il metodo dei cosiddetti “segnalati': ogni gruppo dovrà dunque indicare le modifiche al ddl bilancio considerate prioritarie, in modo da portare i circa 4mila emendamenti presentati venerdì a non più di 200-300 proposte. Al momento, i faldoni che raccolgono gli emendamenti raccolgono un po' per tutto: si va dalle richieste di ampliare il bonus giovani agli over 25 alla cancellazione del canone Rai, dalla proposta di introdurre una nuova tassa sulle sigarette elettroniche a quella di permettere ai Comuni di innalzare tributi e addizionali. Molti gruppi hanno messo poi in campo richieste per innalzare la deducibilità dell'Imu sugli immobili strumentali. Tra i capitoli “caldi” spiccano le pensioni, la sanità con il nodo dei superticket, e le province.
Boccia (Confindustria): evitare emendamenti smonta-riforme
Della maratona in vista per l'esame delle modifiche ha parlato oggi il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia che a margine della riunione del Comitato Leonardo a Milano si è detto convinto della necessità di evitare «che tutti questi emendamenti siano solo legati a dimensioni categoriali e non a un'idea di Paese del futuro», smontando così le riforme fatte. Le risorse stanziate «non sono rilevanti, già è tanto che non abbiano smontato le riforme precedenti», ha aggiunto il leader degli industriali, confermando le «aspettative basse» delle imprese, consapevoli del fatto «che non c'erano grandi margini di manovra». Poi, ha concluso, «ci sarà un Piano di legislatura che riguarderà i partiti che si candideranno a guidare il Paese, ma sono due cose diverse».
Ipotesi voto di fiducia
In molti nelle fila della maggioranza danno per scontata la “blindatura” della manovra con il voto di fiducia, o sul testo uscito dalla commissione o, questo arriverà in Aula senza che la commissione abbia votato il mandato al relatore, su un maxiemendamento del Governo. Molto dipenderà dalla disponibilità dei partiti, compresi quelli di opposizione, a procedere con un andamento ordinato dei lavori e rinunciare a esaminare approfonditamente la maggior parte delle proposte di modifica.
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