Il presidente della Commissione bicamerale sulle banche, Pier Ferdinando Casini, ha autorizzato l’inoltro di parte degli atti dell’istruttoria della vigilanza di Bankitalia sulle popolari venete alla Procura della Repubblica di Roma. «Io non ravviso alcuna fattispecie penale per mandarli - ha precisato - ma non ho alcun problema a inviare già queste prime parti alla Procura». La decisione è stata presa su apposita istanza presentata dal senatore Andrea Augello, componente della stessa Commissione.
La relazione di Augello: si ravvisa il fumus dell’abuso d’ufficio
Ieri il parlamentare ha depositato una relazione, in cui ha ricostruito il ruolo della vigilanza di Bankitalia e di Consob nella gestione dei dossier su Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Augello, in particolare, ha ravvisato presunti profili di responsabilità penale. In particolare, ha detto che «a titolo esemplificativo non posso non richiamare l’attenzione della Commissione sulle condotte prese in considerazione, alla luce dell’articolo 323 codice penale (abuso d’ufficio)». Ha aggiunto che «non c’è bisogno che faccia notare che è proprio il dissidio tra Bankitalia e Consob sui reciproci doveri d’ufficio nello scambio di informazioni nelle vicende richiamate a costituire una base oggettiva per il fumus rispetto all’articolo 323 del codice penale (abuso d’ufficio)».
Casini ha autorizzato l’invio dei documenti
Nessuna preclusione, da parte del presidente della Commissione di inchiesta sulle banche Pier Ferdinando Casini, a trasmettere alla Procura di Roma il verbale delle audizioni e alcuni documenti presentati dalla Banca d’Italia e da Consob sulle banche venete. È quanto ha detto lo stesso Casini rispondendo alla richiesta avanzata dal senatore Augello che - ha detto Casini al termine dell’audizione con il direttore generale di Consob Angelo Apponi sul Monte dei Paschi di Siena - «ha chiesto la possibilità di inviare alle autorità giudiziarie di parte della testimonianza di Barbagallo (capo della vigilanza di Bankitalia, ndr). Non ho difficoltà a mandare tutte le comunicazioni, anzi solitamente questo è un atto che le commissioni di inchiesta fanno alla fine della loro attività. Sarebbe stata dunque mia cura trasmettere tutto il materiale alla fine dei nostri lavori». Augello ha fatto allora notare che «alcune informazioni che diamo sono spesso ai confini della prescrizione». E il presidente Casini ha quindi osservato che «io non ravviso alcuna fattispecie penale per mandarli, ma non ho comunque alcun problema a mandare già queste prime parti alla Procura».
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