Un intervento sull’emendamento web tax alla manovra presentato da Massimo Mucchetti (Pd) al Senato per superare l’impasse della doppia tassazione sulle imprese che producono redditi in Italia perché residenti o in possesso di stabile organizzazione. L’ipotesi potrebbe essere quella di concedere una detrazione in grado di sterilizzare l’impatto della cedolare al 6% sui ricavi delle attività digitali ed evitare così una doppia imposizione. È quanto emerso a margine del convegno Legge di bilancio 2018 e web tax organizzato alla Luisa in collaborazione con All (Associazione Laureati Luiss) nell'ambito del corso Scienza delle finanze di Mauro Milillo.
Verso detrazione web tax per imprese italiane
A prospettare la soluzione è stato Mauro Marè, consigliere del ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan sui temi della digital economy. Lo schema d’azione dovrebbe passare, secondo la road map delineata dallo stesso Marè, con una riformulazione dell’emendamento Mucchetti alla manovra.
Casero: su web tax misura tampone ma giusto agire
Più in generale il viceministro dell'Economia, Luigi Casero, intervenendo al convegno ha parlato di un «intervento tampone» necessario in vista del raggiungimento di un accordo più ampio a livello internazionale sulla tassazione della digital economy. «A fronte del fatto che non ci può essere un settore a tassazione zero - ha aggiunto Casero - la soluzione italiana con tutti i difetti cerca di tamponare la situazione e cercare di dare uno stimolo a trovare una soluzione a livello più ampio. Spesso l’ottimo non è possibile, allora è meglio far qualcosa e cerchiamo di perseguire tutti i fronti: a livello internazionale ma anche interno, dove lo spirito della gente è di far qualcosa. Inoltre la norma non frena possibili investimenti perché chiunque fa investimenti ha una stabile organizzazione, anche se il concetto va superato perché è un nativo digitale non sa cosa sia».
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