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Ilva, Arcelor: preoccupa il ricorso, a rischio investimenti

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dopo L’impugnativa di Emiliano

Ilva, Arcelor: preoccupa il ricorso, a rischio investimenti

  • –di Redazione Online
(Ansa)
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Il ricorso contro il Dpcm sull'Ilva non è un provvedimento «qualsiasi» come è stato detto perché «se accolto sospende la validità del decreto» e di conseguenza i commissari dell'azienda «sono tenuti a spegnere l'Ilva» né si può chiedere un intervento all'investitore prima che questi entri in possesso del bene. Dice così il ministro allo Sviluppo economico Carlo Calenda alla trasmissione Radio Anch'io chiedendo al governatore della Puglia Michele Emiliano di «ritirare il provvedimento» e di accogliere «il fatto che c'é un imprenditore disponibile a fare investimenti in una zona che non si vedevano dagli anni Sessanta.

«Ci aiuti a migliorare il piano ma non faccia ostruzionismo - ha proseguito Calenda - perché in questo caso il ricorso del presidente pugliese non è contro il Governo ma nei confronti di un privato che in questo contesto scappa». L’invito per Emilano è esplicito: «Non è possibile fare ostruzionismo per far chiudere l'Ilva senza dirlo, meglio dire va chiusa che dire tutto e il contrario di tutto perché se le autorità locali non sono d'accordo l'investitore se ne andrà».

Emiliano: Governo non ci ferma con intimidazioni
«Rassicuro i miei cittadini che le intimidazioni non avranno alcuna influenza sulla nostre decisioni», ha risposto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che, sulla propria pagina Facebook, ha annuncia: «Andremo avanti senza paura, per chiedere la decarbonizzazione dell'Ilva in coerenza con gli obblighi internazionali dell'Italia stipulati a Parigi e per tutelare la salute dei lavoratori e dei cittadini e per evitare che Taranto debba morire per lavorare».

La nota di Arcelor
Dal canto suo ArcelorMittal ha fatto sapere con una nota «la propria preoccupazione a proposito del ricorso al Tar contro il Dpcm in consonanza con le dichiarazioni del Governo – rilasciate dal Ministro Calenda e da altri Ministri – e delle organizzazioni sindacali in merito all'impatto che tale ricorso potrebbe avere su Ilva, i suoi lavoratori, le comunità locali e gli altri stakeholder». Così il gruppo capofila di Am Investco. ArcelorMittal, si legge sempre sulla nota, «ha assunto impegni molto seri su Ilva. L'investimento di 2,3 miliardi di euro previsto migliorerà le performance industriali e ambientali dell'impianto di Taranto. È un vero e grande peccato che la nostra volontà e capacità di realizzare tali investimenti possano essere pregiudicate da questo ricorso. Gli investitori internazionali debbono poter lavorare in contesti di certezza del diritto nei quali essi possano assumere e assolvere impegni e precise responsabilità».

ArcelorMittal ha poi confermato la propria volontà di procedere rapidamente nel processo di negoziazione con le organizzazioni sindacali, qualora le condizioni generali lo consentano e quando e qualora il Ministro Calenda decidesse di riattivarle. ArcelorMittal è altresì disponibile a procedere con il dialogo intrapreso con le istituzioni locali interessate agli impianti di Ilva.

Le organizzazioni sindacali
Venerdì le organizzazioni sindacali Fim, Uilm, Cisl e Uil, in occasione del Consiglio regionale sulla vicenda Ilva, si riuniranno in presidio sotto la sede
della Regione Puglia di via Capruzzi a Bari, insieme ai rappresentanti sindacali e gruppi di lavoratori Ilva diretti e dell'appalto. Lo annuncia una nota congiunta dei sindacati. «Chiederanno - sottolineano - di essere ricevuti con una
delegazione dall'assise regionale per rappresentare le preoccupazioni dei lavoratori, alla luce delle ultime scelte effettuate dalla Regione Puglia».

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