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Alfano: «L'Italia sostiene piano di Salamè per stabilizzare la Libia»

Il ministro degli Esteri Alfano con L'inviato Onu in Libia Ghassan Salamè al Forum Med di Roma (Ansa)
Il ministro degli Esteri Alfano con L'inviato Onu in Libia Ghassan Salamè al Forum Med di Roma (Ansa)

L'Italia sostiene il piano dell'inviato Onu in Libia Ghassan Salamè. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri Angelino Alfano, che questa mattina ha incontrato Salamè a margine del forum Mediterranean Dialogues. «Sosteniamo il piano d'azione di Salamè in maniera convinta», ha detto Alfano. Il responsabile della Farnesina ha parlato anche del periodo - che si è chiuso a novembre - durante il quale il paese ha avuto la presidenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. «L'Italia ha ottenuto ottimi risultati. Avremmo voluto il rinnovo del mandato sul meccanismo congiunto investigativo sull'uso delle armi chimiche in Siria. Su questo comunque andremo avanti».

Salamè: elezioni in Libia nel 2018
Salamè ha confermato che nel 2018 i libici saranno chiamati a votare. «Abbiamo discusso gli ultimi sviluppi è condiviso quello che accadrà in Libia nelle prossime settimane - ha spiegato l'inviato Onu per la Libia -. Spero di incontrare presto il generale Haftar per potergli assicurare che stiamo preparando il terreno per indire libere elezioni nel 2018. Non devono essere usate per mettere una toppa su un problema - ha aggiunto Salamè -. Devono essere rispettate condizioni di sicurezza, una nuova legge elettorale. La missione sta lavorando per cercare di raccogliere tutte queste condizioni. Questa volta i libici potranno decidere quali istituzioni permanenti e non transitorie vogliono avere».

L'inviato Onu: se rispettate alcune condizioni elezioni prima dell'estate
«Da dicembre - ha spiegato Salamè- avvieremo la registrazione degli elettori, che non avviene dal 2014. Se i libici vogliono eleggere un presidente, serve una legge elettorale. Devono essere garantite le condizioni politiche: i principali attori politici devono accettare in anticipo i risultati delle elezioni. Se ciò avviene prima del prossima estate potremo organizzare le elezioni. Non c'è un piano B».

La road map per la stabilizzazione del paese
Lo scorso 20 settembre Salamè ha presentato una road map o piano d'azione per la stabilizzazione della Libia. Il piano è stato adottato dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Prevede la nascita di un Consiglio presidenziale a tre (quante sono le principali anime geografico-tribali della Libia). È poi previsto un nuovo governo, da formare prima dello svolgimento di una conferenza nazionale. Il Consiglio presidenziale deve nominare un premier una settimana dopo la sua costituzione e il primo ministro un governo in due settimane.

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