Italia

I laureati italiani? Pagati 4.700 euro in meno della media in Europa

  • Abbonati
  • Accedi
STIPENDI al primo contratto

I laureati italiani? Pagati 4.700 euro in meno della media in Europa

Il mercato italiano non riesce a scovare alcuni profili lavorativi, giudicati «introvabili» dai datori di lavoro. Parte del mistero si svela, però, quando si dà un occhio alle retribuzioni offerte: un laureato magistrale italiano guadagna in media circa 4.700 euro all’anno lordi in meno rispetto a un collega assunto in sette paesi europei come Francia, Germania, Irlanda, Olanda, Spagna, Svezia e Regno Unito. Nel dettaglio, si parla di una retribuzione annua lorda media di 27.500 euro nella Penisola contro i 32.214 euro lordi che si registrano fuori dall'Italia, con picchi di 35mila euro lordi nei Paesi Bassi e 44.500 euro lordi in Germania. Il dato emerge dai dati estratti da Willis Towers Watson, una società di ricerca, all'interno di un'indagine globale sulle retribuzioni. I giovani italiani al primo contratto possono ambire a uno stipendio “d'esordio” da 21-24mila euro dopo il diploma, 23-26mila dopo il triennio e 26-29mila euro dopo il biennio magistrale. In tutti e tre i casi, meno di quanto viene riservato a un tedesco dopo la sola laurea di primo livello: un giovane tedesco che ha concluso solo il triennio può comunque ambire a una Ral dai 34mila a 40mila euro lordi.

Dalle risorse umane alla finanza, lo spread con Francia e Germania
Lo spread fra le retribuzioni non può che accentuarsi nei settori dove queste tendono a volare alto fin dai primi anni di contratto, come ingegneria e finanza. Ma anche nel complesso la media italiana resta inferiore agli standard continentali, anche in rapporto a due concorrenti diretti come Francia e Germania. Se ci si limita ai candidati in possesso di una sola laurea triennale, lo stipendio massimo che può essere percepito dagli italiani in sette categorie principali (finanza, ingegneria, risorse umane, information technology, legale, marketing, sales/business development) è pari a 31mila euro, con minimi di 30mila e massimi di 33mila euro lordi l’anno. In Francia si sale a 31.850 euro lordi (minimi di 30mila e massimi di 37mila euro lordi l’anno), mentre in Germania l’asticella arriva a 43.750 euro, con una forbice che va dai 40mila ai 50mila euro.

ITALIA VS PRINCIPALI PAESI EUROPEI
Retribuzioni medie per area funzionale - MBA-Dottorato, valori massimi. (Fonte: Willis Towers Watson)

Studi di più? Lo stipendio resta (quasi) uguale
Il confronto internazionale fa emergere, però, un’altra discrepanza. L’acquisizione di un titolo di studi più qualificato non comporta, per i candidati italiani, rialzi netti come quelli goduti dai colleghi francesi e tedeschi che vantano in curriculum un titolo di dottorato o Mba (master of business administration, dei master post lauream pensati per carriere nel top management). I candidati italiani in possesso di un master o di un PhD vanno incontro a un contratto di ingresso di 32.142 euro lordi: una cifra elevata in valori assoluti, ma comunque pari a “soli” 1.142 euro in più rispetto a un collega che si è fermato al triennio. In Francia lo standard cresce a 37.428 euro lordi (equivalente a un premio di 5.578 euro rispetto ai laureati triennali), mentre in Germania il salto di qualità viaggia sulle due cifre: dai 43.750 euro del primo contratto per i laureati triennali ai 54.428 euro per i neoassunti in possesso di un titolo di dottorato o Mba. In altre parole: l’investimento sugli studi viene riconosciuto anche a livello remunerativo con un balzo di 10.678 euro in più. Il dato non soprende, se si considera il divario nelle remunerazioni registrato anche dal confronto “puro” fra i guadagni dei dottori di ricerca su scala europea. Stando all’analisi di Almalaurea, un consorzio di università italiane, l’entrata media dei dottori di ricerca italiani si ferma a 1.496 euro mensili netti, contro i 2.295 euro rilevati nei principali paesi Ocse.

© Riproduzione riservata