Italia

Berlusconi: candiderò solo metà dei parlamentari

  • Abbonati
  • Accedi
verso le elezioni

Berlusconi: candiderò solo metà dei parlamentari

«Noi abbiamo subito diverse scissioni anche perché non ero in Parlamento perché cacciato dal Senato, siamo circa 100 e solo la metà dei nostri verrà ripresentata, ovviamente con il loro consenso. Siccome ne presenteremo 600 di questi 50 hanno già fatto politica mentre 550 no». Parola di Silvio Berlusconi che, intervendo a Tgcom24, ha scoperto le carte sulla strategia che sta per mettere in campo per vagliare le candidature per le prossime politiche.

Il Cavaliere passa poi a spiegare i criteri secondo cui pensa di arrivare alla compagine governativa: «Io spero di presentare prima delle elezioni la formazione di governo in cui la maggioranza sarà composta da persone che sono stimate dagli italiani» argomenta.

«Al governo solo 8 politici»
Numeri alla mano Berlusconi assicura che, in caso di governo di centrodestra, i politici saranno in numero limitatissimo, ed entra nel dettaglio della spartizione fra i tre partiti della coalizione: «Abbiamo pensato ad un governo composto ipoteticamente da 20 ministri magari qualcuno di più, in cui 12 dovranno essere protagonisti della vita vera e solo 8 posti ai politici. Quando mi sono incontrato con la Meloni e Salvini lui era soddisfatto per i 3 posti alla Lega, 3 Fi, 2 Fdi». Quanto ai parlamentari, l’avviso è chiaro: «Introdurremo il vincolo di mandato per i parlamentari che, se vogliono cambiare gruppo, devono dimettersi».

Il programma
Si passa poi al programma elettorale. Con il fisco a campeggiare fra le priorità.
«Le tasse sono il modo in cui lo Stato diminuisce la libertà dei cittadini quando si tratta di pagare le tasse c’è un sentimento di giustizia in ognuno di noi e se lo Stato per i servizi ci chiede un terzo dei nostri soldi va bene, ma se ci chiede il 60% sembra un’estorsione di Stato» lamenta il leader di Fi. Da qui la proposta (non ancora accompagnata da relativa tabella sulla potenziale copertura): «Noi pensiamo ad una riforma che prevede una flat tax che è applicata in molti Paesi europei. La percentuale va approfondita ma si tratta di una riforma indispensabile per far uscire l’Italia dalla situazione in cui ci troviamo. Noi elimineremo imposta sulla casa, sulla successione, sulle donazioni e l’imposta sulla prima auto, dobbiamo solo decidere fino a quale cilindrata». Ma non è solo al popolo dei “tassati” che Berlusconi invia messaggi. Sa di avere appeal anche sulle fasce basse della popolazione e sugli anziani. Ecco allora le sue ricette: «Lo Stato deve intervenire con il reddito di dignità e cioè dare la differenza che manca alle entrate mensili per arrivare ad un livello di dignità». Poi il capitolo anziani: «Un’altra categoria - prosegue - in cui vanno fatti interventi è quella degli anziani che hanno subito un disastro con il cambio lira-euro. Io avevo aumentato le pensioni a 1 milione di euro ma i pensionati sono ritrovati 516 euro. È importante riportare la loro pensione a 1000 euro al mese. I fondi li troviamo nell’abolizione della cattiva spesa e nella riorganizzazione dei settori dello stato».

© Riproduzione riservata