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Eni avvia la produzione del maxi-giacimento di Zohr

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Eni avvia la produzione del maxi-giacimento di Zohr

Eni accende ufficialmente i motori di Zohr, il maxi-giacimento a gas nell'offshore egiziano scoperto nell'agosto 2015, il più grande mai individuato nel Mediterraneo. Il gruppo ha avviato oggi la produzione in meno di due anni e mezzo dal rinvenimento, in un tempo giudicato "record" per questa tipologia di giacimento, il cui potenziale è di oltre 850 miliardi di metri cubi di gas in posto (circa 5,5 miliardi di barili di olio equivalente).

Nei giorni scorsi, Eni aveva effettuato i test finali e le verifiche di funzionalità dei pozzi sottomarini e dei 220 chilometri di linee che dai pozzi portano il gas a terra, oltre che la verifica di processo e la messa a punto finale della prima unità di trattamento del gas o store (Epf). Gli ultimi step, insomma, prima dell'avvio definitivo del giacimento che sarà in grado di soddisfare parte della domanda egiziana di gas naturale per i prossimi decenni. Eni possiede una quota di partecipazione del 60% nella concessione Shorouk, Rosneft il 30% e BP il 10%. La società è co-operatore del progetto attraverso Petrobel, detenuta pariteticamente da Eni e dalla società di stato Egyptian General Petroleum Corporation (EGPC), per conto di Petroshorouk, a sua volta controllata da Eni e da Egyptian Natural Gas holding Company (EGAS).

Zohr è uno dei 7 progetti record di Eni caratterizzati da sviluppo e messa in produzione in tempi rapidi e si inserisce nel filone del dual exploration model, adottato dalla società dal 2013. L'approccio è il seguente: mentre si accrescono le riserve di idrocarburi attraverso i successi esplorativi, si trae vantaggio dalla monetizzazione anticipata ottenuta attraverso la cessione di quote di minoranza, mantenendo comunque il controllo e l'operatorship dell'asset. Questa combinazione ha permesso alla società di generare tra il 2014 e il 2017 circa 9 miliardi di dollari dalle attività di esplorazione.

«Oggi è una giornata storica che rappresenta l'ulteriore conferma della capacità delle donne e degli uomini di Eni di trasformare delle opportunità sfidanti in grandi successi - è il commento di Claudio Descalzi, numero uno di Eni -. L'avvio di Zohr è frutto delle nostre competenze, della nostra capacità di innovazione tecnologica e della nostra tenacia nel perseguire gli obiettivi, anche quelli più complessi, e di questo dobbiamo essere molto orgogliosi. Questo progetto è stato reso possibile sfruttando al massimo le competenze e le capacità umane e infrastrutturali che offre il paese in termini di risorse locali. Questa scoperta trasformerà il panorama energetico dell'Egitto, permettendo al paese di diventare autosufficiente e trasformarsi da importatore di gas naturale in futuro esportatore. Voglio anche ringraziare le autorità egiziane e i tutti i nostri partner nel progetto per il loro prezioso contributo, così come tutto il settore petrolifero egiziano che ha fornito il pieno supporto alla realizzazione del progetto in tempi record».

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