Il leader di Centro democratico, Bruno Tabacci, centrista convinto, offre una ciambella di salvataggio alla lista di Emma Bonino. Ma chi è questo politico di lungo corso? Una cosa è certa: il suo esordio politico è nella Democrazia cristiana. Poi il suo percorso passa attraverso centrodestra e centrosinistra in una carriera da parlamentare che dura da 25 anni.
La gioventù «democristiana»
Settant’anni, mantovano, Tabacci entra nella Dc prima di diventare maggiorenne. Si laurea in Economia e Commercio all’Università di Parma e lavora come consulente libero professionista in materia economico-finanziaria. Nella prima metà degli anni ottanta dirige l’ufficio studi del ministero dell’Industria, del commercio e dell’artigianato con Giovanni Marcora e, in seguito, la segreteria tecnica del ministero del Tesoro con Giovanni Goria.
Nel frattempo il giovane Tabacci si fa le ossa nella politica locale: consigliere comunale e poi regionale. Ma sempre nelle file Dc dove viene considerato il luogotenente di Ciriaco De Mita a Milano. Infine viene eletto presidente della Regione Lombardia ed è in questa veste che deve affrontare la grave emergenza dell’alluvione in Valtellina.
L’approdo in parlamento
Nella XI legislatura (1992-1994) viene eletto nella circoscrizione Mantova-Cremona deputato al Parlamento per la Democrazia Cristiana. Ma subito dopo è la volta della carriera da funzionario statale: diventa consigliere d’amministrazione di Eni, Snam, Efibanca. Ed anche presidente dell’Autostrada A15 Cisa.
Dal centrodestra al centrosinsitra
Dopo il declino della Dc il “multiforme” Tabacci staziona qualche anno nel mondo del centrodestra: è infatti deputato del Ccd quando Casini è
alleato di Berlusconi (all’epoca si accreditava come «la spina nel fianco del Cavaliere»). Dopo la permanenza nel campo berlusconiano, Tabacci passa nel centrosinistra: prima è vicino a Francesco Rutelli, poi alle ultime politiche dà vita a Centro democratico, il partito che oggi salva i radicali dalla
tagliola della raccolta delle firme. Suo anche l’esperimento - naufragato - di lanciare la candidatura di Pisapia al fianco del Pd. Un “legame” quello con l’ex sindaco di Milano nato nel 2011 quando viene nominato assessore al Bilancio del capoluogo lombardo. Un ruolo nel quale Tabacci riesce a concludere un accordo con quattro banche (JP Morgan, Depfa bank, UBS e Deutsche Bank) accusate di truffa aggravata (civile e penale) ai danni del comune per la vicenda dei derivati. Anche in questo caso abile negoziatore. Dall’economia alla politica, Tabacci chiude accordi. Ieri solo l’ultimo di una lunga serie.
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