Roberto Maroni rinuncia alla presidenza della Lombardia. L’attuale governatore ha annunciato oggi la sua scelta oggi in una conferenza stampa iniziata alle 12.
Con «l’autonomia che sarà fatta entro le elezioni, possiamo concludere in bellezza e aprire una prospettiva straordinaria per la Lombardia», ha detto il governatore uscente. Per la poltrona di governatore alle elezioni del 4 marzo prende sempre più piede la figura dell’ex sindaco di Varese, Attilio Fontana, leghista moderato che in passato è stato anche presidente del Consiglio regionale lombardo.
A dire di Mattero Salvini, segretario della Lega, l’ex sindaco di Varese Attilio Fontana sarebbe «assolutamente» adatto a fare il presidente della Lombardia al posto di Maroni, spiegando a «6 su Radio 1» che il suo nome «è un’ipotesi. Si tratta di proseguire il buon lavoro di questi venti anni. Quindi le scelte personali sono scelte personali. Le rispetto, ci mancherebbe altro ma - ha aggiunto - il nostro dovere è garantire a 10 milioni di lombardi quello che abbiamo garantito in termini di tassazione più bassa . Certo dispiace che Roberto Maroni non intenda ricandidarsi. Se uno lavora bene cinque anni l’auspicio che possa lavorare bene per altri cinque c’è ma - ha aggiunto - quando ci sono in ballo scelte personali, private penso la politica abbia il dovere di fare un passo indietro».
Grandi manovre anche nel centrosinistra. «Forza Giorgio!», scrive su Twitter il segretario del Pd Matteo Renzi: il riferimento è a Giorgio Gori, candidato del Pd per la guida della Regione Lombardia. «La Regione Lombardia ha bisogno di una guida nuova che abbia convinzione, idee e progetti per migliorare la sanità, i trasporti e la qualità del nostro ambiente. Per noi quella persona è Giorgio Gori e continueremo a lavorare per far conoscere la sua e la nostra proposta a tutti i cittadini lombardi», ha quindi dichiarato il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri in merito alla notizia di una probabile rinuncia alla candidatura da parte di Roberrto Maroni.
Non si sa quali siano i «motivi personali» - citati ieri nel comunicato ufficiale del vertice di Arcore fra Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni - per cui Maroni potrebbe rinunciare. A quanto si è appreso, una rinuncia definitiva dell'ex leader della Lega aprirebbe un confronto fra il suo partito e Forza Italia. «Se il presidente Maroni dovesse confermare la sua indisponibilità a ricandidarsi alla guida della Regione Lombardia - la Lega Lombarda nel pomeriggio riunirà il Consiglio Nazionale per ratificare il candidato, condiviso con tutti gli alleati del centrodestra, idoneo a garantire il buon proseguimento del lavoro svolto in questi anni dalla Giunta Maroni, per continuare a far crescere la nostra Lombardia”. Lo afferma in una nota Paolo Grimoldi, segretario della Lega Lombarda.
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