Gli sms di Virginia Raggi con il suo ex bracciodestro, il superburocrate del Campidoglio Raffaele Marra, finiscono al centro del processo per abuso d’ufficio di cui è accusato il dirigente capitolino, imputato per aver pianificato «illecitamente» la promozione del fratello, Renato, alla direzione Turismo del Comune di Roma. Parte oggi la prima udienza preliminare del processo in cui è coinvolta la stessa Raggi – accusata di falso – la cui posizione sarà esaminata separatamente. Per i pm avrebbe mentito all’ufficio Anticorruzione, affermando che la nomina di Renato Marra era stata una sua autonoma decisione
Gli sms della sindaca
La Raggi ha sempre negato di aver mai avuto un ruolo nella vicenda relativa a Renato Marra. Le ipotesi del procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Francesco Dall’Olio però raccontano un’altra verità. La prova è in un messaggio del 14 novembre 2016 dove Raffaele - a proposito dell’aumento dello stipendio del fratello Renato - scrive alla sindaca: «Se lo avessi fatto vicecomandante, la fascia (retributiva, ndr) era la stessa». La Raggi replica subito dopo: «Infatti abbiamo detto vice no. Abbiamo detto che restava dov’era con Adriano». E lui controbatte: «E infatti con Adriano il posto era quello di cui abbiamo sempre parlato». Si tratta di Adriano Meloni, assessore comunale al Turismo, con il quale appunto Renato Marra sarebbe dovuto andare a lavorare grazie alla nuova nomina (poi revocata). Questa la prova che la nomina fu concordata con l'allora vicecapo di Gabinetto e che quindi la sindaca ha mentito all’Anticorruzione del Comune.
Il processo alla Raggi dopo le elezioni
Il processo a Virginia Raggi inizierà dopo le elezioni del 4 marzo. Il rito immediato partirà il 21 giugno prossimo. Lo ha deciso il gup di Roma in accoglimento della richiesta avanzata dai legali della sindaca capitolina, che ora dovrà difendersi dall’accusa di aver mentito all’ufficio Anticorruzione del Campidoglio con lo scopo di coprire il suo ex braccio destro, il superburocrate del Comune Raffaele Marra.
Schivato il processo con l'eminenza grigia del Campidoglio
Con la fissazione dell’udienza al 21 giugno la Raggi e il Movimento 5 Stelle hanno raggiunto l’obiettivo di evitare imbarazzanti clamori mediatici durante la campagna elettorale e sotto elezioni. Non solo, perché sono riusciti a schivare un processo assieme a Raffaele Marra, l’eminenza grigia del Campidoglio, il superburocrate già sotto processo a Roma con la pesante accusa di essere stato corrotto dall’immobiliarista Sergio Scarpellini. Si tratta di fatti che pur essendo avvenuti nel 2013 - quando la Raggi non ricopriva alcun ruolo di Giunta - ugualmente avrebbero potuto inficiare pesantemente la campagna elettorale dei pentastellati, in quanto Marra era diventato per la prima cittadina di Roma un vero e proprio braccio destro e consigliere.
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