Un viaggio nella Capitale sulle tracce dei rifiuti romani. Appuntamento all'alba, alle 6 di mattina, quando attacca il primo turno di lavoro per la pulizia della Città eterna. Appuntamento davanti al Tmb Salaria, l'impianto di trattamento meccanico biologico di rifiuti indifferenziati della zona nord della città. Si lavora in strada su tre turni: mattutino dalle 6 alle 12,30, pomeridiano dalle 13 alle 19,30 e seminotturno dalle 20 alle 2,30.
In strada con i pendolari e i camion del primo turno
Puntuali alle sei di mattina, uno dietro l'altro, escono i mezzi per la raccolta. Dopo mezz'ora ci accodiamo a un camion che insieme ai primi pendolari si immerge nel traffico della Salaria e poi imbocca la tangenziale. La prima tappa è al centro di raccolta di via Tor di Quinto per prendere a bordo due operatori.
La squadra al completo inizia la raccolta nella zona di ponte Milvio che di notte è teatro della movida romana. Svuotano i cassonetti dell'indifferenziata nei pressi dei locali. Qui su via Flaminia si uniscono anche squadre di spazzini a piedi che raccattano la spazzatura abbandonata e la buttano in un secchione.
L’emergenza rifiuti è esplosa con le festività
Qui come in molte altre parti della città si tocca con mano l'emergenza rifiuti, iniziata in concominatnza con il ponte dell’Immacolata e poi esplosa fra Natale e l'Epifania, quando le tonnellate di spazzatura prodotte dai romani sono salite da 4.500 a 5mila tonnellate al giorno. L'effetto emergenza è scattato sotto l’albero di Natale complici l'aumento della produzione, gli impianti per la gestione dei rifiuti chiusi nei festivi, lo stop dei camion che trasferiscono fuori Roma i rifiuti. Senza dimenticare i molti mezzi inutilizzabili perché bloccati da guasti.
«Roma non può permettersi un'emergenza rifiuti come quella che si sta prefigurando ancora una volta», ha ammonito il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti.
La carta Abruzzo giocata dalla Raggi
Dopo lo stop alla trattativa con l'Emilia Romagna legata alla querelle dei costi (e non solo) si tenta ora la carta Abruzzo che già accoglie 40mila tonnellate l'anno. Obiettivo portare fuori regione altre 60mila tonnellate ed evitare il collasso.
Dai compattatori alle spazzatrici elettriche il tour dei rifiuti
Ogni volta che per la città incontriamo un nuovo mezzo, cambiamo rotta e seguiamo le operazioni di pulizia in una zona diversa. Nel giro di una mattinata incrociamo un po' tutti i mezzi impiegati dall’Ama, la municipalizzata romana dei rifiuti. Dai compattatori alle spazzatrici meccaniche, fino agli spazzini che raccolgono rifiuti con piccoli bidoni. La maggior parte del lavoro di raccolta è affidato a compattatori mono-operatore che manovrano dalla cabina un braccio mobile che afferra i cassonetti e li svuota.
Le auto davanti ai cassonetti impediscono la raccolta
Molti i problemi che rendono difficile se non impossibile la raccolta. In primis la piaga delle auto parcheggiate davanti ai cassonetti che impediscono ai mezzi di operare.
In molte zone la raccolta arriva col contagocce
In molte zone la raccolta arriva col contagocce e la spazzatura straborda dai cassonetti e riempie le piazzole. Molti i cittadini indisciplinati e senza un minimo di senso civico che considerano i cassonetti una piccola discarica. Buttano in strada rifiuti di ogni tipo invece di portarli ai centri di raccolta Ama. E la città diventa un letamaio.
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