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Regole di bon ton per i sindaci, fa discutere l’iniziativa della…

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l’abc del “fare bene”

Regole di bon ton per i sindaci, fa discutere l’iniziativa della Serracchiani

Debora Serracchiani non si ricandiderà per un nuovo mandato a presidente del Friuli Venezia Giulia. L’esponente del Pd lascia in eredità ai sindaci della Regione un manuale che già fa discutere: regole di bon ton istituzionale. Un’iniziativa che ha subito suscitato la protesta di primi cittadini esponenti politici regionali.

Cosa prevede questo “abc del fare bene”, libretto di 75 pagine sullo stile pubblico? Al capitolo immagine, per esempio, ecco le prescrizioni per la donna istituzionale: «Gonna al ginocchio o pantaloni. Maniche al gomito». Michelle Obama, famosa per i vestiti che lasciavano scoperte le braccia toniche, verrebbe bocciata. «Abiti sempre di colori tenui. Calze e scarpe chiuse anche d’estate». E qui a non passare l’esame sarebbero i vestiti rosso intenso di un’altra first lady americana, Melania Trump. «Pochi gioelli e poco profumo». Ma financo Angela Merkel, la cancelleria tedesca maestra riconosciuta di sobrietà, qualche volta si è presentata con collane vistose. Si tratta comunque per lo più di regole a cui attenersi in cerimonie ufficiali.

Capitolo uomo. Completo nero? Sbagliato. Il gessato va bene ma attenzione alle righe: debbono essere strette per evitare che il sindaco possa essere scambiato per un gangster degli anni ’30. Cravatta sobria e ricordarsi che la camicia bianca è prerogativa della sera e va abbinata all’abito di cerimonia. Inadatta, perciò, a una riunione di consiglio comunale. «Cravatta e pochette non devono mai avere la stessa fantasia: ma qui siamo ai fondamentali. Attenzione alle calze: scure e al ginocchio, per non ricordare quelle celebri, terribili e corte, di Gian Maria Volontè in “Cittadino al di sopra di ogni sospetto”.

Nel libretto, scritto da Giovanni Battista Borgiani e realizzata in collaborazione con l’Associazione nazionale cerimonialisti enti pubblici (formata da circa centocinquanta esperti di rappresentanza istituzionale) si spiega anche altro. Come deve comportarsi un sindaco quando riceve un ospite, come salutarlo o accompagnarlo. Si trovano anche consigli e divieti a tavola. Serracchiani, nella lettera di accompagnamento, scrive: «Sottostimare la forma è spesso sinonimo di involontarie gaffes o incomprensioni a livello di istituzioni: conoscere il linguaggio del Cerimoniale risulta utile per organizzare cerimonie o incontri, come ogni amministratore ha fatto o si troverà a fare nel corso del proprio mandato. Questo agile volume, di facile consultazione, è pensato per aiutare a risolvere queste situazioni». Inevitabili le ironie sui social network ma anche le critiche, come quella sindaco di Forgaria nel Friuli, che messo su Twitter parti del «vademecum» e chiede polemicamente: «Ma chi paga?». Il volume sul mercato costa 25 euro.

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