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faro Ue su prestito ponte

Alitalia, Lufthansa: acquisto condizionato a tagli significativi dei commissari

(Ansa)
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Lufthansa vede la necessità di una «significativa» ristrutturazione in Alitalia prima di un accordo per acquistarla. Lo scrive il ceo Lufthansa, Carsten Spohr, in una lettera inviata al ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda.

«Pur riconoscendo le preziose misure adottate fino ad oggi sotto la guida dei commissari, crediamo fermamente che resti una considerevole mole di lavoro da fare prima che Lufthansa sia nella posizione per entrare interamente nella successiva fase del processo», scrive Spohr, secondo cui la "Nuova Alitalia" ristrutturata sarà più piccola per personale e flotta.

Spohr: misure vantaggiose per tutti i potenziali offerenti
Secondo quanto riferito dalla Reuters, nella lettera Spohr dice di vedere un «considerevole vantaggio» nella possibilità di aggiungere Alitalia alle linee aeree Lufthansa, ma anche che il gruppo tedesco non è in grado di giocare un ruolo di primo piano nella ristrutturazione della compagnia italiana. Per questo «raccomandiamo e incoraggiamo i commissari - scrive Spohr - ad avviare misure chiave di ristrutturazione che sarebbero comuni e vantaggiose per tutti i potenziali offerenti».

I tempi
La ristrutturazione di Alitalia chiesta da Lufthansa è da collocarsi in una fase successiva all'eventuale firma di un impegno di acquisto, come avviene in questo tipo di acquisizioni: prima, infatti, deve avvenire il 'signing', ovvero il pre-accordo che impegna il potenziale acquirente ad acquistare. Successivamente, dopo il via libera dell'Antitrust può partire la ristrutturazione, che sarà fatta in base alla negoziazione raggiunta tra le parti; a questo punto si può passare al closing, cioè il perfezionamento dell'accordo di acquisto.

Fit-Cisl: richieste Lufthansa inaccettabili
Il segretario nazionale Fit-Cisl Emiliano Fiorentino definisce «poco confortante» la richiesta del gruppo tedesco. «La ristrutturazione chiesta da Lufthansa è importante – dice il sindacalista - queste sono parole che come rappresentanti dei lavoratori e a difesa del lavoro e dell'occupazione del nostro Paese non possiamo ascoltare e tantomeno accettare. Siamo certi che anche il nostro Governo, dopo aver investito molto per il risanamento della compagnia, sia in risorse umane che economiche, non prenderà in considerazione tali richieste». «Altresì ci auguriamo che il Governo - continua Emiliano - farà meglio a comprendere che acquistare una parte delle quote della nostracompagnia aerea è sicuramente una grande opportunità di crescita e sviluppo per tutti, che non può essere ricondotta a una mera operazione speculativa».

Tre offerte per Alitalia
Lufthansa, insieme a Easyjet e Cerberus, è fra i tre che hanno mostrato interesse per la compagnia aerea italiana e fra i quali si cerca dunque il potenziale acquirente. Nel parlare esplicitamente delle «tre offerte», il ministro Calenda aveva marcato la differenza tra le proposte vincolanti arrivate da Lufthansa ed EasyJet, e l'interesse manifestato dal fondo americano, fattosi avanti oltre i termini prefissati e senza alcuna offerta formale. Qualche giorno fa Calenda ha annunciato che a breve i commissari sceglieranno l'offerta migliore per l'ex compagnia di bandiera. E ha fatto sapere che il prestito ponte da 900 milioni «è ancora intonso», ma che Alitalia «non ce la fa da sola» e quindi c'è «bisogno che questa storia arrivi a una conclusione».

Air France sfida Lufthansa
Nelle ultime 48 ore si è infatti fatta avanti una vecchia conoscenza di Alitalia: Air France-Klm, socio di maggioranza dell’Alitalia negli anni dei capitani coraggiosi, poi uscito di scena durante l’era Etihad. Il gruppo franco-olandese, che ufficialmente non commenta, è pronto a fare squadra con EasyJet, con un asso nella manica, l’alleanza con Delta (entrata nei mesi scorsi nel capitale di Air France), con cui Alitalia sta negoziando più voli negli Usa. Proprio oggi i commissari hanno incontrato i vertici della compagnia Usa ad Atlanta.

Faro Ue su prestito ponte
Intanto il prestito ponte che il Governo italiano ha esteso a ottobre di altri 300 milioni (che si sono aggiunti ai 600 milioni originari), finisce nel mirino della Ue dopo i molti reclami presentati dai maggiori concorrenti, convinti che non rispetti le condizioni di mercato. I servizi dell’Antitrust europeo, ha spiegato una portavoce della Commissione europea «sono in contatto costruttivo con le autorità italiane» a proposito del caso Alitalia e in particolare sull’aumento del prestito ponte deciso lo scorso ottobre dal governo di 300 milioni di euro che si sono aggiunti al prestito originario di 600 milioni di euro.

Concorrenti della compagnia aerea hanno sollecitato intervento Bruxelles
Il motivo dell’attenzione di Bruxelles sull’Alitalia è dunque che diversi concorrenti della compagnia aerea hanno sollecitato il suo intervento per verificare ulteriormente gli aspetti delle regole di concorrenza. È prassi che a fronte di sollecitazioni e ricorsi, l’Antitrust esamini il caso. Il prestito-ponte all’Alitalia dovrà essere interamente rimborsato il 30 settembre 2018 (invece del 2 novembre 2017) in linea con il prolungamento del termine concesso ai commissari straordinari per ottenere con il negoziato un miglioramento dell’offerta d’acquisto al 30 aprile 2018 (rispetto al 5 novembre 2017). Di qui la necessità di garantire alla compagnia un’aggiunta al prestito per garantire la continuità del servizio di trasporto fino a trasferimento degli asset.

(Al. Tr.)

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