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In otto anni «spariti» 336 comuni, record di fusioni nel 2016

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la spending review degli enti locali

In otto anni «spariti» 336 comuni, record di fusioni nel 2016

In otto anni sono “spariti” 336 Comuni, poco più del 4% del totale. L’effetto fusione ha cambiato così la mappa dell’Italia dal 2010 a oggi. Incentivati dal testo unico degli enti locali per garantire risparmi di spesa e una più efficiente gestione dei servizi, gli enti locali hanno portato a termine 85 fusioni (in questo caso dando vita a un nuovo municipio con una diversa denominazione) e 8 incorporazioni (qui invece il comune “incorporante” mantiene il proprio nome) con il coinvolgimento di 429 amministrazioni.

Il boom nel 2016
Analizzando gli ultimi 8 anni, in base ai dati forniti dal Viminale, è stato il 2016 l’anno record, con l’avvio di 29 aggregazioni (tra fusioni e incorporazioni), superando di poco il 2014 (24) e dopo la “pausa” del 2015 (7). Il trend si è poi stabilizzato nei due anni successivi (14 sia per il 2017 che per il 2018). La Regione al top è il Trentino Alto Adige, che ha portato a temine 23 fusioni e una incorporazione, seguita da Lombardia (17 fusioni e 4 incorporazioni) e Toscana (13 fusioni). Ferme a uno, Liguria, Campania e Calabria, mentre sono ancora a zero Valle d'Aosta, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna.

Più che raddoppiati i contributi per chi si aggrega
A spingere i comuni all'aggregazione ci sono anche gli incentivi economici, previsti dal testo unico degli enti locali, e che dal 2016 sono più che raddoppiati in base a quanto previsto dalla spending review approvata nel 2012 dall'allora governo Monti. Nel 2014 la cifra erogata è stata pari a 9,5 milioni, salita (anche per effetto della crescita delle fusioni) nel 2017 a 37,5 milioni.

LA MAPPA IN REGIONE
Fusioni e incorporazioni dal 2010-2018

A Ledro (Trento) l’aggregazione record
Il Trentino Alto Adige vanta il primato della aggregazione che coinvolge più comuni (6): Ledro in provincia di Trento. Seppur in Calabria ci sia stata solo una fusione, quest'ultima, che ha dato vita al nuovo comune di Casali del Manco, ha visto “sparire” ben cinque amministrazioni: Casole Bruzio, Pedace, Serra Pedace, Spezzano Piccolo e Trenta. La nuova aggregazione di oltre 10mila abitanti è stata istituita il 5 maggio 2017 con legge regionale a seguito dell'approvazione di un referendum tenutosi il 26 marzo 2017. Caso curioso, visto che si è deciso di dar vita al nuovo comune anche se in uno dei cinque enti, Spezzano, il referendum ha dato esito negativo.

IL TREND
Numero di fusioni e incorporazioni per anno

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