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CsC: il 2018 parte bene per l'Italia. Scelte post voto decisive per…

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in crescita export e investimenti

CsC: il 2018 parte bene per l'Italia. Scelte post voto decisive per consolidare «risalita»

(Imagoeconomica)
(Imagoeconomica)

Dopoi segnali positivi della produzione industriale registrati a novembre, anche il 2018 è iniziato bene per l'economia italiana, in linea con il trend fortemente positivo dell'Eurozona e dell'economia mondiale. Ma la crescita del nostro Paese «resta molto inferiore a quella europea» e per consolidare la «risalita italiana» saranno «decisive» le scelte di politica economica «dopo le elezioni». È un chiaro messaggio alla classe politica, in queste settimane impegnate nella campagna elettorale per il voto del 4 marzo, quello lanciato dal Centro studi di Confindustria nel bollettino “Congiuntura flash” di gennaio.

“Ripartenza” a livello globale
L'analisi del CsC conferma dunque la “ripartenza” dell'economia globale, che si riflette nell'accelerazione degli indici relativi alla fiducia e di famiglie e imprese e degli ordini. Il fenomeno interessa un po' tutti i paesi occidentali, «con ritmi molto alti nell'Eurozona, dove tutte le componenti di domanda sono in ulteriore espansione». Negli Usa «la crescita trarrà alimento dall'export, favorito dall'indebolimento del dollaro, e soprattutto dallo stimolo derivante dalla riforma fiscale». La voce esportazioni farà da volano alla crescita anche delle economie emergenti, mentre a trainare l'attività globale «sono il settore manifatturiero e gli investimenti (in rapido aumento)».

Il traino dell’export, investimenti in ripresa
L'Italia non sfigura in questo scenario, ma «partecipa al rinnovato slancio dell'economia globale», grazie «all'ottima perfomance dell'export (confermata dagli ordini) e degli investimenti (saliti i giudizi sulle commesse interne e le attese dei produttori di beni strumentali)». La performance positiva che si registra nel primo scorcio del 2018 «controbilancia il minor trascinamento dal 2017, dovuto alla dinamica sotto le attese della produzione industriale nel 4° trimestre». Attese positive, secondo il CsC, anche per l'occupazione, almeno in base alle intenzioni delle imprese, mentre per quanto riguarda l'irrobustimento dei consumi arrivano «segnali contrastanti».

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