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Treno deragliato nel Milanese: tre morti e 46 feriti. Un pezzo di…

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attivata una commissione ministeriale

Treno deragliato nel Milanese: tre morti e 46 feriti. Un pezzo di binario si è staccato dalla linea

  • – di Redazione Online

Gravissimo incidente ferroviario nel Milanese. Secondo il bilancio corretto dalla Prefettura e dal centro di coordinamento dei soccorsi, ci sono tre vittime accertate (tutte donne), 5 feriti molto gravi e 46 persone ricoverate negli ospedali della zona a causa del deragliamento, alle 6.57 di questa mattina tra Pioltello e Segrate, alle porte di Milano, di un convoglio di Trenord. Il convoglio era partito da Cremona e diretto a Milano Porta Garibaldi. Terminate le operazioni per estrarre i feriti dalle lamiere dei vagoni deragliati, i feriti sono stati trasportati in diversi ospedali. «Quattro sono in codice rosso e nessuno è più in pericolo di vita», come detto dal prefetto di Milano, Luciana Lamorgese. Anche se le cause complessive non sono ancora chiare, c’è stato, come dichiarato da Vincenzo Macello, responsabile di Rfi della Lombardia, il cedimento di un tratto di rotaia circa due chilometri e 300 metri prima del luogo dell'incidente.

Il deragliamento del treno regionale 10452 di Trenord è avvenuto nei pressi della stazione di Pioltello Limito, nel milanese. A causa del deragliamento del treno, fra Milano e Brescia il traffico ferroviario è sospeso sia sulla linea direttissima , sia sulla linea “lenta”. Sono fermi anche i treni di Trenitalia, secondo quanto si apprende da Rete Ferroviaria Italiana (gruppo Fs). L’individuazione delle cause del deragliamento «è attualmente al centro delle indagini condotte dall’Autorità giudiziaria, delle competenti autorità ministeriali e di Rfi», si legge in una nota di quest’ultima. «Dai primi accertamenti tecnici - dice Rfi - è emerso un cedimento strutturale sulla rotaia circa 2 km prima del luogo dello svio». L’ipotesi di reato su cui indaga l’autorità giudiziaria è disastro colposo.

L'attenzione dei tecnici di Rete Ferroviaria Italiana, la società del gruppo Fs che gestisce l'infrastruttura ferroviaria, è concentrata al momento sul fatto
che ad uscire dai binari sono state le vetture centrali del treno e non quelle di testa e di coda.

Non si è fatta attendere la reazione del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio: «Il sistema ferroviario italiano è certamente uno dei più sicuri al mondo ma vogliamo la verità, la si accerti rapidamente, perché è inaccettabile morire mentre si va al lavoro». Sulla vicenda si è tenuta nel pomeriggio una riunione in prefettura a Milano ed è stata «attivata la commissione d’inchiesta» ministeriale. «Oggi è il momento del rispetto e del cordoglio e della vicinanza alle famiglie», ha proseguito Delrio. «Ho sentito dire molte volte in queste ore del tema degli investimenti sulla sicurezza: vi posso garantire che gli investimenti in sicurezza sono aumentati del 340% negli ultimi tre anni. È la nostra priorità in particolar modo nelle reti dei pendolari».

Il convoglio era partito da Cremona alle 5.32 e sarebbe dovuto arrivare a Milano Porta Garibaldi alle 7.24. A comporlo, sei vagoni e a bordo, dato l'orario, c'erano centinaia di pendolari. Sul posto sono giunti tutti i mezzi di soccorso disponibili dalla regione e anche da fuori. Dall'Emilia Romagna è giunta una eliambulanza. Presenti, oltre ai vigili del fuoco e personale di Rfi e di Trenord, i carabinieri, personale della Polfer e della Questura di Milano.

Disastro ferroviario alle porte di Milano

Le vittime sono Pierangela Tadini, 51enne originaria di Caravaggio ma residente a Vanzago (Milano), Giuseppina Pirri, 39 anni, di Cernusco sul Naviglio, e Ida Maddalena Milanesi, 61 anni di Caravaggio (Bergamo).

Il treno - secondo una prima ricostruzione di Rete Ferroviaria Italiana, che gestisce l'infrastruttura - ha percorso con alcune ruote fuori dalle rotaie circa due chilometri prima che una delle tre vetture impattasse un palo della trazione elettrica e si accartocciasse. A quel punto il treno si è scomposto. I tecnici di Rfi parlano anche di un cedimento strutturale di circa 20 centimetri di binario, circa due chilometri e trecento metri più indietro rispetto al luogo del deragliamento del treno, come dichiarato da Vincenzo Macello, responsabile di Rfi della Lombardia. Il pezzo di rotaia è stato ritrovato e sequestrato dagli inquirenti a una ventina di metri di distanza. La rottura, stando alle indagini, è avvenuta sopra una giuntura del binario.

La rotaia che ha ceduto sulla linea Cremona-Milano ( ANSA)

Nei dettagli, secondo una prima ricostruzione, la dinamica dovrebbe essere questa: la rotaia cede al passaggio delle prime carrozze, ma quelle che escono dai binari sono solo quelle centrali. Il treno continua la sua corsa, ma le carrozze centrali hanno ormai le ruote fuori dal binario. Due chilometri dopo si intraversano ed è il deragliamento vero e proprio. Pare che nel tratto dove la rotaia ha ceduto fossero in corso lavori di manutenzione.

Gli investigatori che stanno compiendo le indagini hanno sentito il macchinista del treno, che in sostanza ha detto di aver azionato subito il freno dopo aver sentito che il convoglio vibrava eccessivamente, ma che la frenata è avvenuta toppo tardi perché il treno era già fuori dai binari. Da quanto mostrerebbe il video di una telecamera di sorveglianza, il treno ha attraversato, quando parte dei vagoni era già fuori dai binari, la stazione di Pioltello lasciando una scia di scintille. Nelle immagini si vede anche un uomo sulla banchina che si allontana spaventato. Secondo la ricostruzione della dinamica dell’incidente, il terzo vagone è stato il primo a deragliare. Ha abbattuto tre pali dopo essere uscito dall'asse e poi ha colpito anche un quarto palo, quello che, in sostanza, lo ha fermato. Ed è proprio sul terzo vagone che viaggiavano le tre vittime. La motrice del treno era in coda e avrebbe continuato a spingere, mentre sono deragliati subito il terzo e quarto vagone (i primi due e gli ultimi due no). Il macchinista governava la motrice dal primo vagone. Il treno si è fermato circa un chilometro dopo la stazione di Pioltello.

In precedenza, sempre Rfi aveva escluso qualsiasi malfunzionamento degli scambi della stazione di Pioltello, una ipotesi sulle cause del disastro che era girata in precedenza. Pare invece che i sistemi di sicurezza della rete abbiano funzionato: i sensori posizionati sugli scambi hanno rilevato il passaggio anomalo di alcune vetture del treno ed hanno disposto a “via impedita” tutti i sistemi di segnalamento, bloccando di fatto la circolazione nell'area.

LA MAPPA DELL’INCIDENTE

Il questore di Milano Marcello Cardona, arrivato sul luogo, ha detto: «Abbiamo individuato un cedimento tra vagoni ma sono ancora in corso tutti gli accertamenti per chiarire il quadro». Le parole del questore Cardona sono una prima conferma rispetto a quanto raccontato da alcuni soccorritori. A molti, infatti, è risultato strano lo slittamento di solo due vagoni mentre gli altri, in testa e in coda, sono rimasti in asse. Il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Raffaele Cattaneo, scrive su Facebook che «Non si conoscono ancora le cause dell'incidente, ma dalla dinamica sembra essersi trattato di un cedimento strutturale della rete o del convoglio in uno dei punti più trafficati della rete ferroviaria lombarda, da cui passano circa 500 treni al giorno». «In Lombardia abbiamo stanziato nell'ultimo bilancio 1,6 miliardi per l'acquisto di nuovi treni. Ma in questi anni è stata data maggiore attenzione all'alta velocità che non ai treni dei pendolari», ha proseguito Cattaneo.

Secondo la testimonianza di uno dei passeggeri, «Andava tutto bene, all'improvviso il treno ha iniziato a tremare, poi si è sentito un boato e le carrozze sono uscite dai binari. Quasi subito - ha aggiunto l'uomo, salito alla stazione di Crema - abbiamo capito che cosa era successo». Un’altra testimonianza viene da Marcella, una impiegata di 45 anni che stamani si trovava a bordo del treno deragliato nei pressi di Pioltello. «Sono stata davvero fortunata, mi sento miracolata - ha raccontato uscendo a piedi dal centro di coordinamento dei soccorsi - mi sono trovata sull'unica carrozza dove non ci sono stati feriti. Poi quando sono scesa ho visto che era successo un disastro tutto intorno a noi. Sono partita questa mattina alle 6.43, da Treviglio, come
faccio tutti i giorni. Improvvisamente ho sentito un grande botto, sono stata scagliata addosso alle persone che erano vicino a me sui sedili, e mentre il treno sembrava frenasse, tutto intorno dei sassi spaccavano i finestrini e entravano nella carrozza e vedevamo delle scintille sui fianchi del treno. La nostra carrozza -prosegue Marcella- è rimasta inclinata e faticosamente ci siamo trascinati per terra fino alle uscite che sono state sbloccate dai soccorritori. Non credevamo che fosse così grave, ma quando poi siamo usciti e abbiamo visto gli altri vagoni intraversati abbiamo cominciato a vedere feriti ovunque che urlavano».

La Croce Rossa Lombardia è intervenuta con un tweet:

«Estratto poco fa l'ultimo ferito dell'incidente ferroviario a #Pioltello. #CroceRossa ha messo a disposizione due squadre di #Psicologi dell'emergenza per tutti i pendolari coinvolti in questa terribile mattinata. #Trenord».
Il San Raffaele ha attivato un “piano di maxi-emergenza”. Attivato un numero d'emergenza: i familiari possono chiamare il numero 02 26439000 per ricevere informazioni sulle persone ricoverate in ospedale.

La tratta ferroviaria dove è avvenuto l’incidente è tuttora bloccata. I treni a lunga percorrenza di Trenitalia della direttrice Trieste-Venezia-Milano sono deviati lungo l'itinerario Venezia-Verona-Bologna-Milano con tempi di percorrenza più lunghi. Rete Ferroviaria Italiana si è detta pronta a dare il via libera al ripristino della circolazione su due dei quattro binari nei pressi della stazione di Pioltello, appena saranno ultimate le operazioni di soccorso alle persone e saranno garantite condizioni di sicurezza per il transito dei treni.

Recentemente, nella stessa zona c’era stato un altro incidente:  poco più di 6 mesi fa infatti, il 23 luglio scorso, un treno di Trenord diretto da Milano a Bergamo era parzialmente uscito dai binari proprio all'altezza di Pioltello. Nessuno degli oltre 200 passeggeri era rimasto ferito. A sviare dai binari, come spiegato al momento dell'incidente da Rfi, era stata la prima vettura del convoglio.

Nel frattempo, la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta con l'ipotesi di reato di disastro ferroviario colposo, previsto dall'articolo 430 del codice penale che punisce «chiunque cagiona un disastro ferroviario» con la «reclusione da cinque a quindici anni». Gli inquirenti nelle prossime ore iscriveranno, come atto dovuto, i responsabili legali e della sicurezza di Rete Ferroviaria Italiana nel registro degli indagati. Non è escluso, allo stato attuale, che siano necessarie anche altre iscrizioni tecniche come quelle di alcuni responsabili di Trenord. Del caso se ne è occupato subito in prima battuta il pm di turno Stefano Civardi e l'inchiesta ora è in mano al procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, che da quanto si è saputo, la sta assegnando ai pm Maura Ripamonti e Leonardo Lesti.
Nell’ambito delle indagini, è stata sequestrata la “scatola nera” del treno insieme ai vagoni, all’intera area in cui è avvenuto il deragliamento e a tutti i documenti che riguardano la manutenzione e i lavori su quel tratto di binari. Nell'inchiesta sarà decisiva una super consulenza affidata dai pm a due esperti ingegneri che si sono anche già occupati di disastri ferroviari. Gli accertamenti tecnici sono già cominciati. Il treno è della società Trenord mentre dei binari è responsabile la Rete Ferroviaria Italia.

A seguito dell’incidente, in prefettura a Milano si è svolta una riunione, presenti il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, l'ad di Fs, Renato Mazzoncini, l'ad di Trenord, Cinzia Farisè, e il capo dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli.

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