«Il MoVimento 5 Stelle ha selezionato i suoi candidati nei listini del plurinominale tramite le parlamentarie. È stata applicata la massima severità nei controlli pre voto, come previsto dallo Statuto, dal Codice Etico e dal Regolamento, e stiamo applicando la massima severità anche in questa fase post voto, sempre nel rispetto delle nostre regole». Inizia così il lungo post, pubblicato questa mattina sul “Blog delle Stelle”, con cui il M5S replica alle accuse di scarsa trasparenza nella predisposizione delle liste dei candidati in vista delle Politiche di marzo. Una risposta, soprattutto, alle decine di candidati presenti negli elenchi pubblicati sul blog dopo le “parlamentarie” e poi spostati, esclusi e riammessi (magari per fare spazio ai nomi “forti” che il capo politico Luigi Di Maio, con il suo comitato elettorale, sta cooptando in queste ultime ore). Un pattuglione che ora minaccia ricorsi e code polemiche.
Verifiche e controlli sui nomi in lista
Dopo la pubblicazione delle liste provvisorie domenica scorsa, si legge sul blog, «sono arrivate decine di segnalazioni che abbiamo valutato. Alcune le abbiamo accolte ed è questo il motivo per cui alcuni nomi sono cambiati». Tra gli esempi citati quello di un candidato massone iscritto al Grande Oriente d’Italia che «è stato rimosso immediatamente dalle liste». I controlli, assicura il post, sono stati svolti «nel rispetto assoluto dei nostri elettori, non certo per garantire delle poltrone. Molti parlamentari uscenti del MoVimento, come Alessandro Di Battista, non si sono neppure ricandidati perché per noi lo scopo non è la poltrona, ma cambiare il Paese».
Di Maio: «Vogliamo gruppo parlamentare che lavori per cittadini»
A gettare acqua sul fuoco ci pensa lo stesso candidato premier M5S, Luigi Di Maio, che questa mattina a Cavriago (Reggio Emilia), rispondendo a chi gli chiedeva chiarimenti sui possibili ricorsi contro la formazione delle liste di candidati Cinque Stelle, ha ribadito gli sforzi per «fare un gruppo parlamentare che vada al Governo del Paese». «Se all'interno delle liste ci sono delle persone che non condividono i nostri valori o che sono pronte a cambiare casacca non potranno entrare nel gruppo», ha spiegato il vicepresidente uscente della Camera. Altra priorità è quella di «dare la certezza ai cittadini che chi ci voterà potrà contare su un gruppo parlamentare che lavora per loro, e non per i parlamentari che stanno all'interno».
© Riproduzione riservata