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due fermi per pestaggio a palermo

Assaliti a Perugia due militanti di Potere al popolo. CasaPound: noi gli aggrediti

Non un vero e proprio agguato, ma un’aggressione che riporta alle violenze politiche degli Anni 70: da un lato – ma la dinamica è ancora da accertare - quattro individui a volto coperto, dall'altra due attivisti di Potere al popolo, intenti ad affiggere alcuni manifesti elettorali su delle plance, uno ferito con un'arma da taglio, l'altro colpito con botte alla testa. L'ultimo episodio di violenza della campagna elettorale che precede il voto del 4 marzo è avvenuto la notte scorsa, nella zona di Ponte Felcino, alla periferia di Perugia. A Palermo, intanto, la Polizia ha fermato due giovaniper l'aggressione al dirigente provinciale di Forza Nuova, Massimo Ursino. L'accusa è di tentato omicidio.

Versioni contrastanti
«Ci hanno accerchiato in quattro. Coi bastoni. C'è stata una colluttazione. Quando sono scappati mi sono accorto che avevo i pantaloni imbrattati di sangue e la giacca squarciata. Mi hanno accoltellato alle gambe e alla schiena. Ho rischiato di essere ucciso» ha detto il militante accoltellato, in maniera comunque non grave, al sito Umbria24. Opposta la versione fornita da Casapound, il partito cui appartiene il gruppo dei quattro giovani presunti aggressori. «Nell'aggressione di questa notte a Perugia gli aggrediti sono i militanti di CasaPound Italia, che si sono limitati a difendersi da un attacco a freddo, come i video della telecamera presente sul luogo dimostreranno», attacca via Facebook Antonio Ribecco, responsabile umbro del movimento di estrema destra, annunciando la presentazione di una denuncia per aggressione da parte di ignoti.

Il militante sporge denuncia
In serata è giunta la notizia che l'attivista ferito ha sporto denuncia contro ignoti per lesioni gravi. Lo ha riferito il legale al quale si è affidato, l'avvocato Luciano Ghirga. Alla polizia il militante ha fornito anche i suoi vestiti insanguinati e lacerati da un'arma da taglio che gli ha provocato quattro ferite. L'avvocato Ghirga ha detto che il suo assistito ha spiegato di «non poter individuare le persone che lo hanno aggredito perché erano travisate» e che «ora desidera mantenere il riserbo e non parlare con i media della vicenda».

Le indagini della Digos
Sull'accaduto sono in corso accertamenti da parte della Digos della Questura di Perugia, che sta cercando di ricostruire i fatti. La polizia è intervenuta dopo che una telefonata anonima al 113 aveva segnalato una rissa. Giunta sul posto la volante non ha però trovato nessuno. In base a quanto poi riferito dal trentasettenne ferito agli agenti, l'uomo sarebbe stato accerchiato da alcune persone non ancora identificate e colpito con tre colpi di arma da taglio mentre un altro uomo che era con lui è stato colpito alla testa. Medicati in ospedale sono stati entrambi già dimessi.

Potere al popolo: aggressione con modalità estrema destra
«Le modalità dell'aggressione sono inequivocabilmente quelle che caratterizzano i gruppi di estrema destra, da anni, nel silenzio e nella distrazione della politica e delle istituzioni», sottolineano Andrea Ferroni, portavoce dei Giovani comunisti e capolista in Umbria di Potere al popolo,
e Maurizio Acerbo, segretario nazionale di Rifondazione Comunista, candidato per lo stesso partito, commentando l'aggressione. Per Acerbo e Ferroni «dopo la assai strana aggressione al militante di Forza Nuova a Palermo (il pestaggio da parte di Massimo Ursino, esponente di Forza Nuova, ndr), diventa sempre più evidente che qualcuno stia gettando benzina sul fuoco, per creare un clima che giustifichi un governo di “larghe intese”».

Politici schierata contro le violenze
Sdegno per l'episodio è stato espresso via twitter da molti leader della politica, a partire dal presidente del Senato, Pietro Grasso. «Palermo, Perugia, Roma: l'odio politico che sta divorando il Paese ribolle da troppo tempo. Non aspettiamo oltre, non aspettiamo il morto per fermare tutto questo», commenta Grasso, in corsa alle Politiche per Liberi e Uguali. Nicola Fratoianni, altro leader di LeU, lancia un appello a fermare le violenze: «Altro sangue in questa campagna elettorale. Fermatevi. In democrazia nessun spazio allo squadrismo, ai violenti, al fascismo». In capo contro le violenze anche la vice presidente della Camera, Marina Sereni. «Dopo l'aggressione ai danni di un esponente di FN a Palermo, oggi è la volta del ferimento di alcuni militanti di Potere al Popolo a Perugia. Mentre la lapide che ricorda il rapimento di Aldo Moro e l'uccisione degli uomini
della sua scorta a Via Fani è stata imbrattata con simboli nazisti. Fatti gravi - sottolinea l’esponente del Pd - che non bisogna sottovalutare. Non si può archiviare tutto come episodi isolati colpa di singoli esagitati».

Aggressione a Palermo, due fermi per aggressione
A Palermo le indagini della Polizia sull'aggressione al dirigente provinciale di Forza Nuova, Massimo Ursino - bloccato, legato, malmenato davanti a decine di persone all'uscita da un supermarket - hanno portato al fermo di due persone con l'accusa di tentato omicidio: Giovanni Codraro, di 25 anni, e Carlo Mancuso, di 27, con precedenti di polizia. Altri quattro giovani, tra cui una ragzza, sono stati denunciati a piede libero.

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