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Campagne mirate e interazione con gli utenti, ecco perché la politica…

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verso le elezioni

Campagne mirate e interazione con gli utenti, ecco perché la politica punta sui social

«Questa è la prima campagna elettorale dell’era digitale. Il settore ha avuto uno sviluppo impetuoso negli ultimi 5 anni. Ormai il 90% degli utenti è connesso in rete con uno smartphone». Antonio Palmieri, responsabile internet e nuove tecnologie di Forza Italia, certifica la novità delle elezioni 2018, con i partiti che hanno ridimensionato gli strumenti tradizionali di propaganda (dai comizi in piazza ai cartelloni pubblicitari) per concentrarsi sui social media, che consentono (oltre a una riduzione di costi) campagne mirate e una maggiore interazione con gli utenti.

Si riducono i budget
«Il budget di tutti i partiti per le campagne elettorali è calato – spiega Dino Amenduni , socio dell’agenzia di comunicazione Proforma ed esperto di comunicazione politica e pianificazione strategica - a causa del taglio del finanziamento pubblico e del diffuso clima di sfiducia nella politica».Proforma sta curando la campagna del Pd, con una strategia diversificata sui socia media. Forza Italia, invece, su Internet fa «tutto in casa». Spiega Palmieri: «Elaboriamo i contenuti e poi mobilitiamo i candidati sui social. Per noi il costo è zero».

Il caso Lega e «Vinci Salvini»
A curare la comunicazione politica del leader del Carroccio, Matteo Salvini, è il 41enne Luca Morisi. Mantovano, ex segretario provinciale della Lega, su Twitter, si definisce “digital philosopher”. È grazie a lui che il profilo Facebook di Salvini è diventato il più seguito tra i leader politici, con oltre 2 milioni di “mi piace”. Per incrementare i contatti lo “spin doctor” di quello che lui chiama “il capitano” non si affida solo alle dirette video, ma ha creato anche il format “Vinci Salvini”: un vero e proprio concorso per militanti e aficionados. Vince chi mette più like ai post del segretario leghista. In premio ci sono, tra l’altro, «telefonate e incontri riservati» con il segretario. E la foto del vincitore del giorno viene pubblicata sulla pagina Fb del leader leghista.

Le strategie sui social
Forza Italia, come spiega Palmieri, «ha pubblicato oggi il nuovo sito, che sarà tra gli strumenti principali per la campagna elettorale in questi ultimi giorni che ci separano dal voto». Già a gennaio Fi aveva deciso di veicolare il nuovo simbolo partendo da Twitter («strumento che usiamo quando vogliamo comunicare con i media», chiarisce Palmieri»). Il vantaggio dei social, aggiunge il responsabile Internet di Fi, «è che si possono spiegare con messaggi comprensibili a tutti argomenti come la flat tax e reagire in maniera rapida e flessibile ai temi del giorno».

Addio manifesti, gli spazi per i cartelloni a Roma restano vuoti

Da Facebook (più generalista) a Twitter (più vicino al territorio)
«La pagina Facebook è uno strumento più generalista e centralizzato – spiega Amenduni di Proforma – che utilizziamo per veicolare contenuti programmatici e del sito internet, nonché spezzoni di interviste. Su Twitter c’è più attenzione ai contenuti giornalistici e alle voci del territorio. Mentre il canale Youtube è uno strumento di raccordo dei video e Instagram ha contenuti visivi e fotografici rivolti a un pubblico giovane, con l'aggiunta delle Instagram stories (visibili per 24 ore, ndr) che utilizziamo per dare spazio al dietro le quinte degli eventi».

Sempre meno «santini»
Ad avvantaggiare i social (ma anche la Tv), c’è anche una campagna elettorale svolta in pieno inverno, che scoraggia i partiti da organizzare eventi all’aperto. «In passato a Roma chi si presentava alle elezioni in media arrivava a stampare un milione di “santini” (i piccoli volantini con la foto del candidato, ndr), adesso non si va oltre i 30-40mila», spiega Alberto Castelvecchi docente di public speaking presso la Luiss Guido Carli, consulente di immagine e comunicazione personale di manager, politici, aziende.

La campagna tradizionale sopravvive
Le risorse in diminuzione alla politica, comunque, hanno sì ridotto i sistemi tradizionali di comunicazione, come il porta a porta e i manifesti dei candidati sulle plance ai lati delle strade. Ma senza farli sparire. I manifesti ai lati delle strade, spiega Castelvecchi «permettono di intercettare i 30-40enni che lavorano e viaggiano e non hanno tempo per stare sui social o davanti la tv. Chi riesce a investire risorse, anche ridotte, su questo strumento ha un’arma in più». Il porta a porta è un sistema molto efficace per convincere gli indecisi, spiega Amenduni: «le relazioni uno-a-uno oppure uno-a-pochi sono fondamentali per incrementare i voti».

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