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Voto Italia, Juncker: «Prepariamoci a Governo non…

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gentiloni: lo tranquillizzerò, tutti goverNi operativi

Voto Italia, Juncker: «Prepariamoci a Governo non operativo». Poi frena

Vista da Bruxelles, l’Italia va incontro ad un periodo di “non governo”, allargando il club dei paesi (come Spagna e Belgio e Olanda) che negli ultimi anni sono rimasti per lungo tempo senza un esecutivo dopo le elezioni Politiche. «C'è un inizio di marzo molto importante per l'Ue. C'è il referendum Spd in Germania e le elezioni italiane, e sono più preoccupato per l'esito delle elezioni italiane che per il risultato del referendum dell'Spd», ha detto oggi il presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker.

Gentiloni: «Tranquillizzero Juncker. Italiani vogliono continuità»
A Junker - le cui parole hanno provocato il netto arretramento di Piazza Affari dove le vendite hanno fatto cedere il Ftse Mib mentre lo spread è giunto a superare i 142 punti -ha risposto a stretto giro il presidente del Consiglio uscente, Paolo Gentiloni. «Lo tranquillizzerò, i governi tra l'altro sono tutti operativi, i governi governano», ha annunciato il premier nel corso della registrazione dell’intervista a Bruno Vespa che andrà in onda stasera a “Porta a Porta” (Rai 1). «Non sono d'accordo sul vedere come queste elezioni come un salto nel buio - ha aggiunto il premier che incontrerà Juncker stasera a Bruxelles - certo sarà importante che forze più affidabili, e dal mio punto vista innanzitutto il centrosinistra, abbiano un ruolo fondamentale per non buttare via i risultati raggiunti. Non ho paura del baratro, gli italiani vogliono la continuità».

Attesa «forte reazione» dei mercati a metà marzo
Secondo Juncker, oggi ospite della riunione plenaria del Centro per il laboratorio di idee sugli studi politici europei, l’Eurozona deve prepararsi «allo scenario peggiore, cioè un Governo non operativo in Italia». Assieme all'incertezza in Spagna (dove governa un esecutivo di minoranza guidato dal popolare Mariano Rajoy, risultato politico di un lungo stallo istituzionale) é possibile «una forte reazione dei mercati nella seconda metà di marzo, ci prepariamo a questo scenario».

In serata la correzione del tiro, affidata a una nora ufficiale: «Le elezioni sono un'occasione di democrazia. E questo si applica anche all'Italia - un Paese a
cui mi sento molto vicino. Il 4 marzo gli italiani si recheranno alle urne ed esprimeranno il loro voto. Qualunque sarà l'esito elettorale, sono fiducioso che avremo un governo che assicurerà che l'Italia rimanga un attore centrale in Europa e nella definizione del suo futuro». Appena ieri Juncker, rispondendo a una domanda sulle sue aspettative e preoccupazioni per il voto italiano, aveva espresso l’auspicio di vedere «un governo che governi», pur astenendosi dal formulare «previsioni e opinioni» sul risultato delle urne.

L’irritazione di M5S e LeU
La parole del leader della commissione Ue non sono piaciute, soprattutto tra i partiti oggi di minoranza in Parlamento. I 5 Stelle, tra i primi a reagire, parlano di «grave ingerenza negli affari interni del nostro Paese». «Juncker stia tranquillo», avverte una nota della parlamentare Laura Castelli, perchè «sarà il Movimento 5 Stelle ad assicurare all'Italia un governo stabile, responsabile e più forte in Europa». Nicola Fratoianni, di Liberi e uguali invita invece Junker a non «parlare a ruota libera» del voto italiano ma di occuparsi «dei disastri combinati anche sotto il suo mandato». Dall’Europa, aggiunge Fratoianni, «vorremmo sentire qualche parola e vedere qualche atto che dia risposte ai lavoratori e alle lavoratrici di Embraco», mentre «la preoccupazione di Juncker si rivolge ai mercati, quelli su cui nessun controllo in materia fiscale e contro la speculazione è stato messo in atto».

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