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Leghisti più «produttivi» alla Camera. Mdp-Leu in testa…

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elaborazioni infodata su dati openpolis

Leghisti più «produttivi» alla Camera. Mdp-Leu in testa al Senato

Leghista, maschio, eletto in Emilia-Romagna, per quanto riguarda la Camera. Esponente di Articolo1-Mdp-Leu, sempre maschio, eletto in Veneto, se sotto la lente finisce il Senato. È l’identikit dei parlamentari più produttivi in base all’elaborazione Infodata-Sole 24 Ore dei dati Openpolis relativi alla XVII legislatura che ha chiuso i battenti. Maglia nera per produttività a Montecitorio ai deputati di Forza Italia della circoscrizione Toscana e a palazzo Madama ai senatori di Gal eletti in Piemonte.

Cosa è l’indice di produttività
L’indice di produttività parlamentare di Openpolis è un’indicatore che rappresenta l’attività a livello di produzione di leggi, parametrandolo in base all’importanza della norma e a quanto sia arrivata vicino all’approvazione. È calcolato attribuendo a ciascun parlamentare un valore numerico per ogni atto presentato in parlamento o di cui è stato relatore. Per ogni atto si prende in considerazione: la tipologia, il consenso ricevuto, l’iter e la partecipazione del parlamentare ai lavori.

Alla Camera in testa i gruppi di opposizione
A Montecitorio i 4 gruppi più produttivi sono tutti di opposizione: Lega (477,88 punti di media), Si-Sel-Pos (270,15), Movimento 5 stelle (267,52) e Fratelli d'Italia (265,81). Un risultato dovuto, oltre al lavoro svolto dai gruppi in questione, a una caratteristica dell’indice di produttività: ai gruppi di opposizione, a parità di risultato ottenuto, viene dato un punteggio maggiore (il doppio) rispetto ai membri della maggioranza. Se un deputato del Pd, ad esempio, riesce a far approvare una sua proposta di legge riceve 40 punti, se lo stesso riesce a fare un membro di Forza Italia (opposizione) il punteggio è di 80. Per una mera questione numerica, infatti, è molto più facile far passare un atto per l'esponente di un gruppo che sostiene il governo, e per questo motivo il lavoro dei membri dell’opposizione assume un peso più consistente.

Il ruolo dei piccoli gruppi
Altro elemento da considerare è la consistenza dei gruppi: più sono piccoli, più è alta la concentrazione di membri con ruoli chiave di stampo politico (capigruppo in commissione per fare un esempio), più è probabile che il punteggio medio del gruppo sia alto. Escludendo il Movimento 5 stelle, gli altri tre gruppi in cima alla classifica di Montecitorio hanno infatti un numero limitato di componenti.

La fotografia al Senato
Anche al Senato la capacità dei gruppi medio piccoli di ottenere un punteggio più alto è palese. Escludendo il Partito democratico, i primi 7 gruppi in classifica (Articolo1-Mdp-Leu, Autonomie-Psi, Ap, Lega, Federazione della Libertà, Ala) hanno una media di 14 membri. A conferma ancora dell'incidenza dei ruoli chiavi nel punteggio che un gruppo riesce a ottenere. Non a caso il Partito democratico, unico gruppo numeroso in cima alla classifica (al secondo posto), vede il suo punteggio diminuire del 16,43% quando si escludono i membri con ruoli chiave.

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