Partiti al rush finale nell’ultima sera di comizi e interviste in tv prima del silenzio elettorale. «Ho visto i sondaggi, siamo a un passo dalla vittoria. Al di là di quale percentuale si tratti, da quello che ho visto io il M5S può vincere in tutti i collegi uninominali del Sud e in molti del Nord e così possiamo raggiungere la maggioranza per governare». Piazza del Popolo, Luigi Di Maio è all’evento di chiusura della campagna pentastellata. E nel solco di colui da cui tutto prese inizio, quel Grillo che ha ieri esplicitamente mandato in soffitta per sempre la stagione del «vaffa», ora, nel momento clou, il candidato premier si spinge oltre. Col massimo delle aspettative. «Il Movimento è stato dato per morto ogni sei mesi negli ultimi cinque anni e oggi siamo qui con un consenso ancora maggiore rispetto al 2013, ma se allora siamo entrati in Parlamento come opposizione stasera quell'era finisce e inizia quella del governo».
«Subito via vitalizi e tagli ai costi della politica»
Ai simpatizzanti presenti più tutti quelli collegati si annuncia un decreto legge, da far subito, in tre punti. «Al primo dimezzeremo lo stipendio ai parlamentari della Repubblica, al secondo togliamo i vitalizi e al terzo disponiamo 30 miliardi di sprechi verso aiuti alle famiglie e ai pensionati». Questo decreto potrà essere approvato dal Consiglio dei ministri presentato ieri «se domenica ci darete la maggioranza».
Renzi: meglio all’opposizione che con gli estremisti
La caccia agli indecisi, che secondo i rilevamenti riservati ammontano a oltre 4 milioni, ha segnato l'ultima giornata di campagna elettorale. Ad essi si è appellato soprattutto Matteo Renzi, che ha chiuso la campagna elettorale all'Obihall di Firenze. Il segretario dem ha ribadito di puntare al Pd primo gruppo parlamentare. Questo consentirebbe ai dem di essere determinanti nella nascita del governo, e magari di aspirare ad esprimere il premier. Se poi in caso di sconfitta qualcuno pensa alle dimissioni da segretario, sappia che lui «resterà in sella sino a fine mandato, nel 2021». In ogni caso niente governo con
«gli estremisti di M5s», «meglio all’opposizione». «Chi ti promette la luna, di solito ti porta nel burrone» ha detto il premier Paolo Gentiloni attaccando chi vuole porre i “dazi” in Italia. I dati Istat che anche oggi confermano la ripresa economica, ha detto il premier, e spingono «a continuare il lavoro fatto e a non buttarlo» lanciandosi in «avventure».
Salvini: la Lega sarà prima nel centrodestra
Matteo Salvini scommette che la Lega sarà la prima forza del centrodestra a livello nazionale con tanto di promessa a prendersi una rivincita in televisione a obiettivo raggiunto. «Mi pregusto le facce dei sondaggisti, di Saviano, di Fazio», dice il leader dal palco della chiusura della campagna elettorale di Attilio Fontana per la presidenza della Lombardia, a Milano. «Non sono andato da Fazio in campagna elettorale, ma ci andrò dopo: mi siedo davanti alla Littizzetto e sto zitto e rido per tutta la trasmissione». Secondo Salvini la «vittoria» del Carroccio alle urne entrerà «nella storia», perché frutto di una campagna «senza soldi, senza tv, senza giornali». Però adesso «la gente scelga fra il futuro che è la Lega e il passato che è Renzi. È un referendum, Renzi da una parte e Salvini dall'altra». Per Salvini i Cinque Stelle sono infatti «fuori partita».
Berlusconi: con Tajani 500mila posti di lavoro al sud
«Il nostro primo provvedimento sarà un pacchetto di decreti legge per la crescita: meno tasse per tutti, più posti di lavoro, daremo il via alla realizzazione delle infrastrutture e azzereremo per 6 anni tasse e contributi alle aziende che assumono giovani disoccupati». Questo il messaggio lanciato ai microfoni del Tg5 dal leader di Fi Italia Silvio Berlusconi. L’ex premier nel pomeriggio si è intrattenuto per quasi cinque ore a palazzo Grazioli con il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, che ha accettato la candidatura di candidato premier di Forza Italia . «Tajani mi ha portato un regalo, un
programma mirato per il sud che prevede un fondo finanziato da Bei, Cdp e fondi strutturali per le infrastrutture, tra i 20 e i 30 miliardi entro il 2020, con 250 miliardi di cantieri. Tutto ciò può produrre 500mila posti di lavoro» ha detto il leader di Forza Italia, a Porta a Porta, mostrando un cartello. Il leader Fi, intervenendo a Porta a Porta, ha poi ribadito di escludere la possiblità di alleanze di Governo con il Pd o con M5S in caso di assenza di una maggioranza in Parlamento dopo il voto di domenica.
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