«Abbiamo chiesto la Presidenza della Camera perché qui ci sono più vitalizi da tagliare, più regolamenti da modificare» dice Luigi Di Maio. Per la verità, se c’è una Camera che sui tagli è rimasta un po’ indietro, è il Senato. Dove le pensioni dei parlamentari sono rimaste intonse e non è stato avviato neppure il prelievo di solidarietà introdotto lo scorso anno da Montecitorio.
Slogan a parte, è chiaro che il messaggio politico di Di Maio vuol essere quello del rilancio del tema tagli ai “privilegi” in grandissimo spolvero. Ma da dove inizieranno i Cinque stelle nella diciottesima legislatura?
“Abbiamo chiesto la Presidenza della Camera perché qui ci sono più vitalizi da tagliare, più regolamenti da modificare”
Luigi Di Maio, capo politico M5S
Ritorno al Ddl Richetti
L’ipotesi di partenza sembra poter essere il ritorno al Ddl Richetti, la proposta Pd della scorsa legislatura che prevede il ricalcolo di tutte le pensioni dei parlamentari con metodo contributivo. Lo scorso anno questo Ddl, condiviso anche dall’ex segretario Pd Matteo Renzi, riuscì a conquistare il via libera di Montecitorio grazie all’asse Dem-M5S. Poi, al Senato il provvedimento fu abbandonato sul binario morto.
Camera e Senato disallineati
Intanto però Camera e Senato sono disallineati sul fronte delle prestazioni previdenziali per i parlamentari. Se infatti la Camera ha approvato, con una delibera dell’ufficio di presidenza, un prelievo di solidarietà triennale per le pensioni che superano il 70mila euro (che cresce al crescere dell’assegno), il Senato non ha applicato alcun taglio ai trattamenti pensionistici. Esiste quindi una discrepanza fra le due Camere che, con ogni probabilità, sarà esaminata in avvio di legislatura.
Il tetto agli stipendi dei dipendenti delle Camere
Quanto ai dipendenti delle Camere, il primo gennaio 2018 è scaduto il tetto di 240mila euro agli stipendi che era scattato sempre sulla base di una delibera dell’ufficio di presidenza. Anche in questo caso, occorrerà capire come si muoverà il nuovo ufficio di presidenza i cui membri saranno designati dopo l’elezione dei presidente delle Camere e la formazione dei gruppi.
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