La trattativa per la formazione del nuovo governo è ancora avvolta nella nebbia. Tuttavia, nonostante le numerose aperture di Matteo Salvini al M5S (che ha chiuso ad alleanze con Berlusconi), l’intesa tra la Lega e Forza Italia difficilmente potrà giungere a una rottura. A rischio c’è un’alleanza più che ventennale sui territori. Non solo i due partiti guidano, oltre alla Liguria, le due regioni locomotiva d’Italia (Lombardia e Veneto). Ma l’intesa è fondamentale per portare avanti il governo in 17 giunte di città capoluogo di provincia.
La mappa nei capoluoghi
Dei 110 comuni capoluogo di provincia, il centrodestra governa in 36 città, il centrosinistra in 56, il M5S esprime 5 sindaci. Gli altri sono o espressione di liste autonomiste o liste civiche (di sinistra c’è rimasto solo il sindaco di Napoli Luigi De Magistris). Delle 36 città amministrate dal centrodestra, 17 si reggono sull’alleanza tra Fi e Lega. Nelle altre 19 realtà, soprattutto al Sud, Fi riesce a governare ancora da sola o in alleanza con FdI, liste civiche o con movimenti di centro.
Da Rovigo all’Aquila
L’alleanza tra Fi e Lega è fondamentale per tenere in piedi le giunte soprattutto al Nord: Gorizia, Pordenone, Trieste, Genova, La Spezia, Como, Monza, Alessandria, Asti, Novara, Rovigo e Verona. Ma negli ultimi anni, l’espansione del Carroccio al Centro-Sud ha fatto crescere il peso del movimento di Salvini, che ora è decisivo con i suoi voti nelle giunte di centrodestra a Piacenza (dove la Lega ha 8 consiglieri comunali contro i 5 di Fi e i 5 di FdI), Arezzo (5 consiglieri contro i 6 di Fi), Grosseto (5 consiglieri della Lega e 4 di Fi) e Pistoia (4 consiglieri per parte tra Azzurri e Carroccio). Ma l’anno scorso la Lega, con la lista Noi con Salvini (6,7%), è stata fondamentale anche per strappare al centrosinistra e consegnare al centrodestra L’Aquila.
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