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Istat: nel 2017 reddito delle famiglie a +1,7%, ai massimi…

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propensione al risparmio in calo

Istat: nel 2017 reddito delle famiglie a +1,7%, ai massimi dal 2011

Nel 2017, il reddito disponibile delle famiglie italiane è salito dell'1,7% rispetto all'anno precedente: si tratta del maggior rialzo registrato dal 2011, quando era stato del 2,5 per cento. In crescita anche la spesa per consumi rilevata nel Conto trimestrale delle amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società diffuso oggi dall'Istat, che risulta pari a +2,5%, anche in questo caso il maggior incremento da sei anni questa parte. Il potere d'acquisto sale dello 0,6%, mentre la propensione al risparmio è scesa dall'8,5% al 7,8% (più bassa dal 2012).

REDDITO DISPONIBILE E PROPENSIONE AL RISPARMIO DELLE FAMIGLIE ITALIANE
Valori percentuali. Dati destagionalizzati
(Fonte: Conto trimestrale Istat delle amministrazioni pubbliche, reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società, 4 aprile 2018)

Scende la quota di profitto per le aziende
In dettaglio, le tabelle Istat mostrano un +0,6% del reddito delle famiglie nel quarto trimestre dell'anno, mentre i consumi sono cresciuti dello 0,5%; di conseguenza, la propensione al risparmio è stata pari all'8,2%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Quanto alle aziende (società non finanziarie), la quota di profitto rilevata dall'Istituto nazionale di statistica risulta pari al 41,5%, in calo di 0,2 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Il tasso di investimento, pari al 22,0%, è invece aumentato di 0,8 punti percentuali.

Pressione fiscale in calo (42,5%) ma superiore a stima di marzo
Il Conto trimestrale Istat aggiorna anche il dato relativo alla pressione fiscale, pari, nel 2017, al 42,5% del Pil, in calo dal 42,7% del 2016, ma superiore alla precedente stima di inizio marzo (42,4%). Le revisioni sono dovute all'inclusione nel calcolo dei conti pubblici, secondo quanto indicato da Eurostat, degli effetti dell'intervento di salvataggio delle banche venete e di Mps da parte del Governo. Per quanto riguarda il saldo primario esso resta fermo all'1,5% del Pil come nel 2016. Ad agosto 2017 l'Istat aveva chiesto, attraverso l'apposita procedura formale di “advice”, un parere a Eurostat sulle modalità di registrazione delle operazioni sulle banche. Il parere è stato fornito a Istat nei giorni scorsi ed è stato reso pubblico da Eurostat ieri.

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