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Friuli, roccaforte della Lega: rapporti di forza rovesciati con il…

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l’intreccio con le consultazioni per il governo

Friuli, roccaforte della Lega: rapporti di forza rovesciati con il partito di Berlusconi

(Ansa)
(Ansa)

Le elezioni regionali in Friuli Venezia Giulia del 29 aprile rappresentano una tappa decisiva in vista della nascita del nuovo governo. Precedute in ordine cronologico dalla assemblea nazionale dem del 21 aprile, che servirà a chiarire linea politica e strategia dei democratici, e dalle regionali del 22 aprile in Molise che, stando almeno ai risultati delle ultime politiche (con il M5s al 44,8%), potrebbero consegnare per la prima volta una regione italiana ai Cinquestelle. In Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga (Lega Nord) è il candidato scelto dopo lunghi negoziati tra i partiti della coalizione nel corso dei quali sono stati «bruciati» molti nomi. La Lega in Friuli è stata alle politiche il partito più votato con il 25,8% alla Camera contro il 10,7% di Fi, dopo anni di rapporti di forza opposti, con il partito di Berlusconi che ancora nel 2013 poteva contare su oltre il doppio dei consensi della Lega sul territorio.

Partita strategica in Friuli
Per Salvini, che ha premuto moltissimo per Fedriga, un successo in Friuli significherebbe il controllo di una terza regione al Nord (oltre a Lombardia e Veneto, senza contare la Liguria dell’azzurro filo-forzista Giovanni Toti). Ma il segretario del Carroccio ha bisogno dei voti del partito di Berlusconi per vincere. Il M5s, che alle politiche ha raccolto il 24,6 ( poco meno della Lega) è lì con il fiato sul collo e corre con Alessandro Fraleoni Morgera, ricercatore all’Elettra Sincrotrone di Trieste. Fino alle regionali del 29 aprile il segretario del Carroccio insomma non può permettersi fratture con Berlusconi, cedendo ad esempio ai diktat del M5s che gli chiedono di “mollare” il Cavaliere per fare insieme il governo del “cambiamento”, reso a loro dire impossibile dalla presenza del leader azzurro.

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Rapporti di forza rovesciati
La vittoria in Friuli servirebbe a Salvini anche, del resto, a certificare, dopo il sorpasso alle politiche, i mutati rapporti di forza all’interno del centrodestra. Il Carroccio lo scorso 4 marzo ha doppiato Forza Italia in tutte le città, con picco a Gorizia con il 23,4% contro il 12,1% degli azzurri. Si è trattato di una “rivoluzione” dopo un decennio di predominio azzurro. Alle scorse regionali del 2013 il partito di Berlusconi (allora Pdl) aveva il 20% contro l’8,3% della Lega. Situazione simile alle politiche dello stesso anno con il Pdl al 18,6% e il Carroccio al 6,7%. Rapporti di forza ancora più netti nel 2008 a favore degli azzurri che alla regionali contavano sul 33% dei voti (a fronte del 12,9% della Lega) e alle politiche dello stesso anno, con il Pdl al 34,7%(13% per il Carroccio).

Il tour de force in Friuli
Che Salvini punti molto al Friuli lo certifica la sua agenda fitta di appuntamenti in regione. Dopo il comizio di ieri sera a Treviso nell’ambito del programma della festa provinciale della Lega, il segretario ha in agenda per oggi un vero e proprio tour de force, con una decina tra comizi e appuntamenti elettorali. Prima tappa di buon mattino a Fogliano - Redipuglia, poi San Daniele del Friuli in provincia di Udine, per chiudere in serata per un incontro con i cittadini di Sacile in provincia di Pordenone.

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