A due giorni dalle elezioni, il Molise, la piccola regione dove domenica sono chiamati al voto solo poco più di 300mila elettori per nominare presidente e consiglio regionale, è diventata terra di scontro politico nazionale. Non solo per il valore simbolico di una vittoria del M5s (che “conquisterebbe” la sua prima regione in Italia dopo aver fallito l’obiettivo nel Lazio e Sicilia), ma anche perché qui hanno piazzato le tende in questi giorni i principali leader nazionali, lanciando messaggi e segnali di fumo nell’ambito della difficile trattativa per la costituzione del nuovo governo. Berlusconi ha trascorso qui oggi tutta la giornata. Di Maio arriva in serata. Salvini ha fatto tappa a Isernia ieri.
Berlusconi: no accordo con M5S, pericolo per Italia
Il Cavaliere, che già la scorsa settimana aveva battuto in lungo e in largo la regione, oggi ha chiuso qui la campagna elettorale a sostegno del candidato di centrodestra Donato Toma, presidente dell'Ordine dei commercialisti della Provincia di Campobasso, considerato vicino a Forza Italia. E appoggiato da nove liste. Furioso per il veto del M5s alla “concessione” di un appoggio esterno a un governo Lega-M5s, si è scatenato contro i Cinquestelle, con attacchi durissimi. «Nessun accordo è possibile con i 5 Stelle, un partito che non conosce l'abc della democrazia, che prova invidia sociale, formato solo di disoccupati, e che rappresenta un pericolo per l'Italia» ha detto appena arrivato in Molise a Larino (Campobasso).
Cav: M5s a Mediaset pulirebbero cessi
Non pago, ha rincarato la dose con veri e propri insulti. «È gente che non ha mai fatto nulla nella vita: nella mia azienda li prenderei per pulire i cessi» ha detto il leader di Forza Italia in un comizio a Casacalenda, seconda tappa del suo giro in Molise. Accuse respinte con sdegno al mittente dal senatore M5S Nicola Morra, che in un tweet ha replicato: «Meglio vivere onestamente, magari grazie al “pulire i cessi”, piuttosto che accordarsi con la #Mafia. Capito, Silvio?». L’ex premier ha quindi attaccato il capo politico dei 5 stelle: «Di Maio ha una buona parlantina, non posso negarlo, ma non ha mai combinato niente di buono per sé, per la sua famiglia, per il Paese. Non possiamo affidare l'Italia a gente come lui».
Meglio vivere onestamente, magari grazie al “pulire i cessi”, piuttosto che accordarsi con la #Mafia. Capito, Silvi… https://twitter.com/i/web/status/987306538812440576
– Nicola Morra(NicolaMorra63)
La campagna elettorale
All’Hotel Centrum Palace di Campobasso da dove è partito per la visita al pastificio La Molisana e poi il comizio di stasera in piazza, ha parlato ancora del M5S definendolo «un partito di disoccupati, di sfaccendati». E ancora: «Sono i veri mantenuti della politica».
I candidati in campo domenica
Quattro candidati governatori, 16 liste e oltre 300 aspiranti consiglieri regionali. È questa la mappa del voto regionale in Molise di domenica. Oltre a Toma, candidato di centrodestra, l’aspirante governatore M5s, scelto online con la piattaforma Rousseau, è Andrea Greco, 33 anni, laureato in Giurisprudenza. Dopo il tracollo alle elezioni politiche del 4 marzo, la linea passata nel centrosinistra è stata quella di presentare un candidato unitario, in grado di accontentare sia i renziani che l’ala sinistra (fuori e dentro il Pd). Si tratta di Carlo Veneziale assessore uscente allo Sviluppo della Giunta dem guidata dal renziano Paolo Frattura, ma con solide radici a sinistra. In campo per il movimento di estrema destra CasapoundItalia Agostino Di Giacomo.
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