Dopo la vittoria a sorpresa in Molise, gli occhi del centrodestra, e soprattutto del Carroccio, sono ora già puntati sul Friuli. Le elezioni regionali del 29 aprile rappresentano, dopo quelle molisane segnate dal mancato sorpasso della Lega su Forza Italia (che ha visto però i suoi voti erosi a vantaggio delle tante liste locali), un'altra tappa importante in vista della nascita del nuovo governo. Soprattutto per testare i rapporti di forza all’interno della coalizione.
Agenda fitta per il segretario della Lega
Nel giorno dell’atteso mandato esplorativo che il capo dello Stato Sergio Mattarella, dopo il “flop” della presidente del Senato Elisabetta Casellati, affida nel pomeriggio al presidente della Camera Roberto Fico, Matteo Salvini si è già trasferito armi e bagagli in Friuli per la campagna elettorale. Con un tour de force impegnativo. Dopo il comizio ieri a Monfalcone, ex roccaforte rossa oggi guidata dlla Lega, oggi è atteso in mattinata a Trieste. A seguire tappe a Tolmezzo, Paularo, Gemona, Cividale. E infine in serata ultima tappa a Codroipo.
La posta in gioco in Friuli
Una Lega a valanga in Friuli è forse ultima carta da giocare per uno spostamento più marcato a favore del Carroccio dell’asse della coalizione di centrodestra. E, in mancanza di alternative, per giocare la carta estrema della rottura con Berlusconi. Con disco verde alla nascita di un governo bicefalo Lega-M5s, vista l’ostilità grillina a qualsiasi forma di partecipazione azzurra a un governo pentastellato. Un’ipotesi di rottura più complicata, però, dopo il voto molisano, perché l’obiettivo del sorpasso su Fi non c'è stato. La Lega ha infatti mantenuto sostanzialmente i voti ottenuti alle politiche del 4 marzo (8,2%). Mentre il partito di Berlusconi è sì calato (dal 16 al 9,4%), ma anche per la dispersione del voto sulle liste locali.
Alle politiche del 4 marzo la Lega è stata il partito più votato in Friuli e ha raccolto più del doppio dei voti di Fi (25,8% contro il 10,7% di Fi), dopo anni di rapporti di forza opposti. Basti pensare che alle scorse regionali del 2013 il partito di Berlusconi (allora Pdl) aveva il 20% contro l'8,3% della Lega. Situazione simile alle politiche dello stesso anno con il Pdl al 18,6% e il Carroccio al 6,7%. Per Salvini, inoltre, un successo in Friuli significherebbe il controllo di una terza regione al Nord (oltre a Lombardia e Veneto, senza contare la Liguria dell'azzurro filo-forzista Giovanni Toti).
Quattro candidati in corsa, Fedriga favorito
Sono quattro i candidati ammessi alla corsa per la presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia. A sfidarsi alle urne il prossimo 29 aprile saranno Alessandro Fraleoni Morgera (M5S), Sergio Bolzonello (Pd), Massimiliano Fedriga (Lega Nord) e Sergio Cecotti (Patto per l'autonomia). Considerando che il 4 marzo la coalizione di centrodestra ha raccolto il 43%, i 5 stelle si sono fermati al 24,6% e il centrosinistra (che esce da cinque anni della governatrice, renziana doc, Debora Serracchiani) al 23,1% non ci dovrebbe essere partita. La vittoria di Fedriga è, sulla carta, scontata.
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