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ALLE URNE DOMENICA

Friuli al voto: economia in espansione grazie al boom dell’export (+30%)

È una economia in salute quella del Friuli-Venezia Giulia, che domenica prossima si recherà alle urne per eleggere il nuovo presidente della Regione. Quasi tutti gli indicatori hanno il segno positivo: il Pil pro capite è cresciuto nel 2016 (ultimo dato disponibile) del 6% rispetto al 2013, trainato dall’export che rispetto a 5 anni fa è esploso (+30%), grazie alle punte di diamante della cantieristica-siderurgia e del distretto del mobile. Non sorprende che sul fronte lavoro, il tasso di disoccupazione sia quasi la metà della media nazionale.

Dalla cantieristica al distretto del mobile
Il Pil pro capite del Friuli nel 2016 ha superato i 30mila euro (+6% rispetto al 2013), contro i 27.700 della media nazionale (+4,8% rispetto a 5 anni fa). A trainare la crescita della Regione sono state soprattutto le vendite all’estero: +30% dal 2017 al 2013 (+12% solo nell’ultimo anno), più del doppio della media nazionale. A trainare è soprattutto la cantieristica (+211% dal 2013), la siderurgia (+45%) e il distretto del mobile (+15%).

Migliora l’occupazione
Come indica l’ultimo report della Banca d’Italia sull’economia regionale, «i principali indicatori del mercato del lavoro sono migliorati»: il tasso di disoccupazione è sceso di un punto percentuale rispetto al 2013 (nel 2017 è al 6,7% contro l’11,2% della media italiana. Il tasso di disoccupazione giovanile, pur se in lieve crescita rispetto al 2013, è dieci punti inferiore alla media nazionale (25,4 contro 34,7%) e anche i neet (i giovani che non lavorano e non studiano) sono ben al di sotto della media (16,9% contro il 24,1% del totale Italia).

LA FOTOGRAFIA ECONOMICA DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
Fonte: elaborazioni su dati Istat e Movimprese

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