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Migranti, ad aprile sbarchi in ripresa. Ricollocamenti fermi a 12mila…

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L’UNHCR: GIUNTE 1.234 PERSONE IN 72 ORE

Migranti, ad aprile sbarchi in ripresa. Ricollocamenti fermi a 12mila su 34mila previsti dall’Ue

In 72 ore, fra il 21 e il 24 aprile, sono arrivate sulle coste italiane 1.234 persone, il 40% circa del totale degli arrivi del mese di aprile (foto Ap)
In 72 ore, fra il 21 e il 24 aprile, sono arrivate sulle coste italiane 1.234 persone, il 40% circa del totale degli arrivi del mese di aprile (foto Ap)

Se sia una vera e propria inversione di tendenza o un fenomeno momentaneo è difficile da prevedere. Ma la ripresa degli sbarchi di migranti nei porti italiani che ha caratterizzato il mese aprile è nei numeri. Secondo l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati, in appena 72 ore, fra il 21 e il 24 aprile, sono giunte sulle coste italiane 1.234 persone, il 40% circa del totale degli arrivi del mese di aprile (fino al 21 aprile ne erano arrivate 1.985). Si è trattato di sbarchi spontanei di cittadini tunisini (12%) e cittadini sub-sahariani sbarcati dalle unità navali impegnate nelle operazioni di ricerca e soccorso (88%). Undici persone, ricorda l’Unhcr, risultano disperse nel tratto di costa davanti a Sabratha, Libia.

Il Def: quest’anno aumenterà la spesa per migranti
A prendere in considerazione l’ipotesi di un’inversione di tendenza degli sbarchi - dall’inizio dell’anno gli arrivi sono diminuiti di oltre il 75% rispetto allo stesso periodo del 2017 - è anche il Def approvato giovedì dal Consiglio dei ministri. La spesa per i migranti, rileva il documento, si è attestata nel 2017 a 4,3 miliardi, e salirà nel 2018, ferma restando la capacità di frenare gli arrivi, tra i «4,6 e 5 miliardi». Nell’ipotesi in cui dovessero riprendere gli sbarchi, le spese stanziate dal bilancio dello Stato potrebbero superare quota cinque miliardi.

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Ricollocamenti fermi a 12mila su 34mila previsti dall’Ue
Il Def mette poi in evidenza un altro elemento. I costi aumentano perché il meccanismo di ricollocamento nei paesi europei dei migranti che giungono sulle coste italiane non funziona. «La diminuzione degli sbarchi - si legge nel documento - non si riflette in una proporzionale riduzione della permanenza» dei migranti nei centri di accoglienza (circa 174 mila le presenze nelle strutture a inizio aprile), «anche per i limitati esiti dei piani Ue di ricollocamento». La gran parte della spesa, pari a circa 3 miliardi, è destinata alle attività di accoglienza e prima assistenza, dovute al permanere degli immigrati presso i centri di raccolta. Su 34.953 persone che Bruxelles puntava a spostare entro settembre 2017 quelle ricollocate dall'Italia, secondo il Viminale, sono state 12.642 (valore aggiornato al 23 aprile). Di queste, 5.411 sono stati accolti dalla Germania. Seguono Svezia (1.408), Paesi Bassi (1.008), Svizzera (921), Norvegia (816). Il tutto si riflette in un aumento dei tempi di permanenza di queste persone nei centri di accoglienza, con conseguente aggravio dei costi.

L’Unhcr: più arrivi via mare anche grazie al miglioramento condizioni meteo
Ora il problema è capire se siamo di fronte a una ripresa dei flussi o se, al contrario, la tendenza a un calo degli arrivi sarà confermata nei prossimi mesi. L’Unhcr sottolinea che è troppo presto per affermare che l’aumento degli sbarchi registrato ad aprile «corrisponda ad una nuova tendenza. Il miglioramento delle condizioni meteomarine - è il ragionamento - rappresenta sempre la causa principale di un incremento negli arrivi via mare. A questo parametro se ne aggiungono altri che, nel breve periodo, sono molto difficili da decifrare e sono da ricercare principalmente nelle condizioni di sicurezza in Libia e nel sistema di traffico di esseri umani.

Imbarcazioni partite dalla Tunisia con passeggeri di varie nazionalità
«Da notare - conclude l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati - che tre delle operazioni di ricerca e soccorso effettuate nel weekend coinvolgono imbarcazioni partite dalla Tunisia con a bordo passeggeri di varie nazionalità (Costa d’Avorio, Marocco, Cameroon e Tunisia). Si tratta di una novità - conclude l’Unhcr - dato che le partenze dalla Tunisia risultano solitamente in arrivi spontanei di cittadini tunisini o intercettati nei pressi delle nostre coste».

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