Partita apertissima nelle amministrative a Imperia, con cinquecento aspiranti consiglieri comunali, quasi uno ogni 50 abitanti. Il centrodestra è stato frantumato dalla discesa in campo dell’ex ministro forzista Claudio Scajola, che corre non appoggiato dalla coalizione di centrodestra. Quest’ultima si è ricompattata, seguendo il “modello Toti” in Regione, sull’architetto Luca Lanteri. Il centrosinistra non sta meglio: uscito con le ossa rotte dalle politiche, mette in campo il vicesindaco uscente Guido Abbo, dopo la decisione del primo cittadino uscente Carlo Capacci di non ripresentarsi, in rottura con il Pd.
Scajola frantuma il centrodestra
L’ex ministro forzista, e già due volte sindaco d’Imperia, Claudio Scajola ha deciso di candidarsi alla carica di primo cittadino. In un primo momento il fedelissimo di Silvio Berlusconi sembrava destinato ad ottenere l’appoggio di Forza Italia, ma gli alleati Lega e Fratelli d’Italia si sono opposti, non sentendosi garantiti. La Lega ha quindi proposto Luca Lanteri, ex Fi e ora vicino ai centristi di Noi con l’Italia, ma che nel 2015 si era candidato con la lista Liguria Cambia alle Regionali a sostegno di Raffaella Paita, la candidata renziana del Pd poi sconfitta.
Tre candidati per il centrodestra
Sponsorizzato dal governatore forzista (ma vicino alla Lega) Giovanni Toti, Fi, Lega e FdI si sono ricompattati su Luca Lanteri. Ma la decisione ha provocato un terremoto in Fratelli d’Italia, con il capogruppo in Consiglio comunale Alessandro Casano, che ha lasciato il partito candidandosi a sindaco come indipendente. Salgono quindi a tre gli aspiranti primi cittadini che fanno riferimento all’area di centrodestra.
Polemiche anche nel centrosinistra
Nel centrosinistra la situazione non è migliore. Il sindaco uscente, l’imprenditore Carlo Capacci – un moderato che nel 2013 aveva vinto sostenuto dal Pd e da una coalizione di centrosinistra (ma non dall’allora sinistra di Sel) – ha deciso di non ricandidarsi accusando apertamente i dem: «Con il Pd non si può governare». A scendere in campo è stato quindi il vicesindaco uscente Guido Abbo, un commercialista indipendente che nel 2013 era stato eletto nella lista Laboratorio per Imperia a sostengo di Capacci.
La sinistra ha il suo candidato
Come nel 2013, la coalizione di centrosinistra non avrà l’appoggio della sinistra: “Sinistra italiana” e “Liberi e uguali” avranno un proprio candidato sindaco, il commercialista 47enne Lucio Sardi, che correrà con la lista Sinistra in Comune per Imperia appoggiata dai due patiti. In campo, sempre a sinistra, anche Potere al Popolo (che alle politiche del 4 marzo in città ha preso il 2,4%) con Maria Sepe.
M5S punta al ballottaggio
Il M5S ha presentato la candidatura di Maria Ponte, funzionaria di banca di 41 anni. La scelta è stata fatta senza ricorrere alle consultazioni online, dopo che gli altri aspiranti primi cittadini hanno ritirato la propria candidatura. Alle comunali del 2013 il movimento aveva ottenuto appena il 9% mentre alle politiche del 4 marzo si è piazzato in città al secondo posto, con il 29,8% dietro la coalizione di centrodestra (38,4%). Più staccato il centrosinistra (20,7%), senza l’appoggio di LeU (4,5%). L’obiettivo minimo per i 5 stelle è quindi arrivare al ballottaggio.
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