Oltre 15 tonnellate tra farmaci contro colera e malaria, kit di emergenza per il trattamento sanitario e chirurgico d’emergenza e per la cura di traumi sono stati consegnate dall’Italia al ministero della Salute Pubblica e al Ministero della Difesa nigerini alla fine di aprile. Oltre ad avere l’intento di aiutare le autorità nigerine a fronteggiare una situazione di emergenza, la consegna ha avuto l’obiettivo di accelerare il via libera alla missione di addestramento e supporto delle forze di sicurezza locali autorizzata a gennaio dal parlamento italiano, ma che il governo nigerino nega di aver approvato. Allo stato attuale una cinquantina di militari sono accampati nella base statunitense dell’aeroporto della capitale nigerina.
Lo stato maggiore della difesa: nessun ritiro dei militari italiani
Pochi giorni prima con un comunicato ufficiale lo stato maggiore della Difesa aveva escluso un ritiro dei militari italiani. I soldati hanno il compito di preparare il terreno al grosso della missione, che ha carattere bilaterale e prevede uno schieramento massimo di 470 unità, con 130 mezzi terrestri e due aerei. Secondo le previsioni iniziali il contingente sarebbe dovuto aumentare a 120 uomini entro giugno, ma tutto è subordinato agli accordi con le autorità nigerine.La missione, è stato assicurato in quell’occasione, «si svilupperà in pieno accordo con le Autorità locali».
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