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Contratto M5S-Lega, nuova retromarcia su deficit e debito

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l'ultima versione del programma

Contratto M5S-Lega, nuova retromarcia su deficit e debito

Ancora una retromarcia sulla gestione del debito. Dopo la riscrittura della parte sulla cancellazione di 250 miliardi di euro di titoli di Stato acquistati dalle banche dell'Eurosistema con il Quantitative Easing, nella versione aggiornata del programma M5s-Lega messa in votazione sulla piattaforma Rousseau scompare anche la “revisione contabile” ipotizzata per escludere questi titoli dal calcolo del rapporto debito/Pil dei Paesi dell'area euro. Scompare insomma «l'impegno ad attivarsi in sede europea per proporre che i titoli di Stato di tutti i Paesi dell'area euro, già acquistati dalla Bce con l'operazione del quantitative easing siano esclusi pro quota dal calcolo del rapporto debito-PIl».

Ricorso «limitato» al deficit
Non solo. Per quanto riguarda le politiche sul deficit, si parla nella nuova versione non solo di «appropriato», ma anche di «limitato ricorso al deficit» tra le misure previste insieme «al recupero di risorse derivanti dal taglio agli sprechi, e alla la gestione del debito» per finanziare le proposte contenute nel contratto. Il tutto «attraverso la ridiscussione dei Trattati dell'UE e del quadro normativo principale a livello europeo». Resta il fatto che su quanto sforare sul deficit rispetto alle raccomandazioni della Ue non c’è accordo tra Lega e M5s.

Piena attuazione del trattato di Maastricht
Inoltre va sottolineato che nel capitolo sulla Unione europea, al posto della esplicita «necessaria ridiscussione della revisione dei trattati Ue» contenuta nella precedente versione, il testo definitivo smussa il linguaggio ed evidenzia che «alla luce delle problematicità emerse negli ultimi anni, l'Italia chiederà la piena attuazione degli obiettivi stabiliti nel 1992 con il Trattato di Maastricht, confermati nel 2007 con il Trattato di Lisbona, individuando gli strumenti da attivare per ciascun obiettivo». Da segnalare anche l’intenzione (vaga) di «riformare i meccanismi di gestione di fondi Ue preassegnati all’Italia».

Il contratto M5S-Lega che spaventa lEuropa, a partire dalla cancellazione di 250 miliardi di debito pubblico

Maggiore spazio al ruolo dell’export per rilancio Pil
Nel ribadire che l'azione del Governo sarà mirata a un programma di riduzione del debito pubblico non già per mezzo di interventi basati su tasse e austerità, bensì per tramite della crescita del PIL, vengono aggiunte alle misure di rilancio della domanda interna (investimenti ad alto moltiplicatore e politiche di sostengo del potere di acquisto delle famiglie) anche quelle «dal lato della domanda estera, creando condizioni favorevoli alle esportazioni».

Novità per le aree terremotate
Tra le novità dell’ultima versione, è inserito un paragrafo ad hoc sulle «aree terremotate», con impegno «a chiudere la fase dell'emergenza e passare alla fase della ricostruzione con l'obiettivo di creare anche le condizioni per un rilancio economico delle zone colpite». Tra le necessità emerse «prioritaria è la semplificazione delle procedure, sia per le opere pubblche che per la ricostruzione privata». Occorre poi «la certezza nella disciplina generale contenuta nei decreti e nelle ordinanze. Per questo si coinvolgeranno i soggetti interessati nelle modifiche da apportare che dovranno essere definitive. Sarà garantito un maggiore coinvolgimento dei comuni, mediante il conferimento di maggiori poteri ai Sindaci».

Aggiunto un capitolo ad hoc sul Sud
Nelle prime circolate era del tutto assente una parte con le azioni finalizzate al rilancio del Mezzogiorno. Ora però, dopo che molte lamentele per l'assenza di un tema tanto sensibile, compare sì una voce, ma fatta di poche righe e priva di contenuti specifici.

Modificare sistema voto italiani all’estero
Inserito poi un paragrafo sugli italiani residenti all'estero, sottolineando che «è necessario valorizzare il loro patrimonio di esperienze e conoscenze per il sostegno del Made in Italy e la promozione della lingua e della cultura italiana nel mondo». E che occorre inoltre riformare le procedure di voto per la circoscrizione estero e degli organi di rappresentanza del consiglio generale degli italiani all'estero (CGIE e COMITES) per renderli più efficaci, trasparenti e meno soggetti a potenziali distorsioni del voto.

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