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Bankitalia, le Considerazioni finali di Visco e i paletti sull’avanzo…

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Bankitalia, le Considerazioni finali di Visco e i paletti sull’avanzo primario

Martedì il governatore Visco metterà in guardia sulla necessità di rispondere con segnali forti alla speculazione (foto Imagoeconomica)
Martedì il governatore Visco metterà in guardia sulla necessità di rispondere con segnali forti alla speculazione (foto Imagoeconomica)

Massima attenzione ai mercati e l’invito al futuro governo a rispondere con segnali forti e chiari alla speculazione prima che superi livelli di guardia. Il presidente incaricato, Giuseppe Conte, è uscito con questo messaggio dall’incontro di venerdì con Ignazio Visco. Indicazioni informali, date dopo un’ampia ricognizione sulla situazione economica e finanziaria, che martedì mattina assumeranno la veste dell’ufficialità quando il governatore leggerà le consuete Considerazioni finali, limate fino all’ultimo minuto prima della stampa per tener conto di un quadro politico e istituzionale ancora tutto aperto a quasi tre mesi dal voto.

Dopo il faccia a faccia con Conte, con un spread BtP-Bund oltre quota 200, è arrivata la doccia fredda di Moody’s, che ha deciso di metter sotto osservazione per un possibile declassamento il nostro rating Baa2. Una complicazione ulteriore, destinata a tradursi in nuova volatilità all’apertura dei mercati, domani mattina.

L’evento clou dell’anno per Bankitalia ricorda un po’ il debutto del governatore, con le Considerazioni del maggio 2012 quando a palazzo Chigi c’era Mario Monti e lo spread viaggiava su livelli ben più preoccupanti nonostante il varo del famoso decreto “Salva Italia”. Da allora molta strada è stata fatta, e anche grazie a una politica monetaria straordinaria l’economia italiana è tornata su un percorso di crescita, ormai in corso da 15 trimestri, più solido e diffuso che in passato (la previsione Istat è +1,4% con rischi al ribasso all’1,2% per il momento legati alle dinamiche del commercio mondiale e l’andamento del greggio).

La normalizzazione della politica monetaria e la fine del Qe - ha spiegato Bankitalia - non deve preoccupare. Contano la credibilità e l’efficacia delle riforme adottate e il processo di riduzione del debito pubblico. Che non deve essere interrotto, garantendo un significativo avanzo primario, la vera bussola cui guardano gli investitori. Bisogna insomma evitare di mettersi contro i mercati: con un avanzo attorno al 3-4% del Pil il debito potrebbe scendere al 100% del prodotto in dieci anni se la crescita si mantenesse all’1% e l’inflazione al 2%. Forti riduzioni del debito/Pil - ha spiegato Bankitalia in più occasioni - sono possibile. Per quest’anno nelle previsioni Def si dovrebbe determinare un ulteriore calo di 5 miliardi della spesa per interessi (che scenderebbe dal 3,8% del 2017 al 3,5% del Pil) ma, appunto, bastano salti non lineari dello spread per cambiare repentinamente il quadro. Tra l’altro lo Stato, grazie agli effetti del Qe sul bilancio di Bankitalia (+20,3% la crescita degli attivi 2017) ha incassato da Via Nazionale un super-dividendo di 3,365 miliardi, più 1,5 miliardi di imposte, per un totale di 4,9 miliardi, un miliardo e mezzo in più dell’anno scorso.

Il governatore parlerà anche di Europa, altro tema su cui l’attenzione è massima, di completamento dell’Unione bancaria e della futura governance dell’Unione. Bisogna trovare il modo di uscire dallo stallo attuale - ha insistito Visco nelle sue uscite più recenti - tra la posizione di coloro che ritengono prioritaria un’azione volta a ridurre i rischi nei singoli Stati e nei singoli sistemi bancari e quella di chi invoca la rapida creazione di strumenti comuni di protezione da tali rischi. Ma per farlo bisogna ripristinare piena fiducia tra i Paesi, altro messaggio chiaro al governo in fase di formazione.

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